Quella cosa strana che è diventata l’estrema destra

Sono cresciuto in un periodo storico in cui mi hanno insegnato che a sentir dire Estrema destra subito bisognava pensare a quell’orribile persona qui

Siccome non volevo l’orribile persona sul mio sito Internet, l’ho celata usando questo volantino d’epoca. Per trovarla dovete stampare il foglio e risolvere il gioco da voi da voi

per tutte le cose orribili che ha fatto, un po’ come se fosse tutta colpa sua e che se non ci fosse stato lui non sarebbe successo assolutamente niente. Dopo di che bisognava pensare a quei tipi, di solito maschi, rasati e minacciosi, che nonostante ogni evidenza e decenza continuano ad adorarlo secondo una loro strana versione alternativa della storia.

Gente come questa qui, giusto per capirci:

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Quando per il Vaticano va bene anche un feto abortito, se è per salvarci da una pandemia

Ogni tanto anche in una pandemia ci sono momenti di grande ilarità, come ad esempio quando si leggono notizie come quella che per il Vaticano vanno bene anche le cellule dei feti abortiti, se è per salvarci dall’ultima pestilenza che il loro dio ha mandato per punirci. Dico loro dio non per fare il paraculo, ma sono loro che dicono che dio è uno, uno solo e che guarda caso è il loro, mica io.

Mi fa ridere perché io non mi facevo tanti problemi a farmi vaccinare, ma a quanto pare c’è qualcuno che per farlo non gli basta avere trascorso un anno orrendo che ha disastrato gli affetti e l’economia e avere chiare indicazioni dai governi di tutto il mondo, ma prima ha bisogno di una dimostrazione teologica che il vaccino è eticamente accettabile. E se non lo era?

E come fa a essere eticamente accettabile, se è stato fatto con feti abortiti? Dovrebbero essere una cosa sbagliata, no? Mi sembra quasi di vederli, tutti questi cardinali, intenti ad arrampicarsi sui vetri col loro gonnellone. Ce lo ricordano tutti i giorni, quando l’argomento non è salvarci da una pandemia ma condannare alla dannazione eterna una donna stuprata. Ma a quanto pare anche i dogmi di fede possono cambiare, quando ce n’è bisogno: significa che per una volta non si andrà all’inferno, anche se si ricorre alla scienza del male che usa l’aborto per le sue perversioni.

Quando leggo queste dichiarazioni, dopo avere riso un po’ mi viene da arrabbiarmi, perché penso:

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Era meglio quando i computer erano stupidi

Un computer talmente vecchio che il suo informatico indossava ancora giacca e cravatta

Non voglio fare il vecchio nostalgico, ma credo fortemente in quello che ho scritto nel titolo.

Una volta i computer erano enormi, lenti e molto stupidi. Facevano poche cose: alcune inutili, tipo fare le somme. Altre importantissime, come aiutare gli inglesi e i loro alleati a vincere la guerra contro i nazisti. Certo, il computer non essere assolutamente intelligente: era solo programmato molto bene dal signor Alan Turing e dalla sua squadra.

Quando siamo andati sulla luna erano ancora molto stupidi e costosi ma alcuni erano più piccoli. Uno è pure andato sulla luna, o qualcosa del genere, e ne consegue che non pesava come una locomotiva. Comunque non ci fidavamo troppo di loro e a fare i calcoli erano ancora dei cervelli umani sopraffini, pur con tutte le loro tare biologiche.

Poi i computer sono diventati meno costosi, ma sempre molto stupidi. Se non altro hanno iniziato a fare cose molto comode anche per la nostra quotidianità e all’apparenza pure un po’ intelligenti, tipo farci diventare matti con gli enigmi pirateschi di Monkey Island.

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Il diritto di andare a messa e quello di giocare a tennis

Da oggi non posso più giocare a tennis, per il rischio di contagio. In compenso posso andare a messa. Non che intenda farlo, certo, ma a quanto pare le mie esigenze spirituali vengono prima di quelle sportive.

E’ scritto qui, sul sito del governo:

http://www.governo.it/sites/new.governo.it/files/Dpcm_3_novembre_2020.docx

all’articolo 1, comma 9 lettera p:

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l’umanità divisa tra chi si informa e chi sa già tutto e non ne ha bisogno

Mai come ora mi accorgo di come l’umanità si sta dividendo in due.

Da un lato ci sono quelli che hanno imparato cosa è l’anidride carbonica come pure che ne stiamo producendo molta di più di quella che il nostro pianeta può sopportare, che controllano le fonti di quello che leggono in Internet e che tutte le volte che sentono la frasi come

l’ho letto su Facebook!

la catalogano automaticamente come immondizia quasi sicura e mettono chi l’ha pronunciata nella lista delle persone imbarazzanti da cui prendere le distanze. Per le persone come me può anche risultare offensivo che gli ci si debba sottolineare la differenza tra

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Il peggior sistema di governo (con l’esclusione degli altri)

Fin da bambini ci viene spiegato quanto siamo fortunati a vivere in una democrazia: ognuno di noi può dire la sua eleggendo quasi tutto, una volta che ne ha il diritto: sindaci, governatori, capiclasse, capitani della squadra di calcetto, deputati e senatori. Stranamente mancano i presidenti, vai a capire come mai. Se prendiamo l’Europa ormai la democrazia è il sistema più diffuso, e pure le monarchie permettono al popolo di votare. Come a dire che ci sono ancora alcuni re o regine a comandare, ma solo perché le loro dinastie non si sono comportate in modo spudoratamente vergognoso in tempi recenti e perché ci sono altri che vengono eletti e decidono le cose importanti al posto loro. Come monarchia assoluta in Europa rimane solo il Vaticano, ma questa è un’altra storia. Tolti preti e vescovi che ci tengono al loro sistema di governo medievale, cosa può andare male con un governo che scegliamo noi stessi, in libertà?

A quanto pare tutto quanto: da un po’ di tempo leggo e sento notizie in giro che mi fanno covare sentimenti antidemocratici, che potrebbero riassumersi tutte in una considerazione:

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Il lavoro ieri, oggi e nel mondo che verrà per quelli che lavorano seduti su una sedia o sul sedile di una automobile

Un ingorgo a croce uncinata, affascinante da guardare ma meno quando si contribuisce a realizzarlo

E’ da un po’ che lavoro da casa. Mi hanno detto da poco però che a breve si debba rientrare a farsi vedere almeno un po’ dai capi e da quelli che a casa a lavorare non ci sono mai stati. Questo perché va bene tutto, ma la videoconferenza non è la stessa cosa di condividere la stanza e le infezioni con i propri colleghi. L’idea di tornare ad indossare pantaloni e scarpe già mi manda un po’ nel panico, figuriamoci quella di lavorare con guanti, mascherina e colleghi poco rispettosi degli spazi altrui.

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Per chi non sa più a che santo votarsi

Una delle cose più divertenti del cattolicesimo è il suo numero esagerato di santi. La cosa è per me divertente perché a suo tempo mi avevano venduto la religione cristiana come quella che metteva un po’ di ordine nel caotico pantheon dell’impero romano, che come accettava ogni popolo nei confini del suo regno (dopo averli aggrediti e schiavizzati, certo) così ne acquisiva le divinità più meritevoli o alla moda. Il dio dei cristiani si propone come onnipotente, quindi senza i confini di competenza tipici degli altri dei, ma sopratuttto unico, e come tale aveva pure quell’atteggiamento un po’ arrogante di negare la divinità all’imperatore romano, ma alla fine è andata come sappiamo: un dio solo e basta.

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Il dramma della visibilità per vescovi e ciarlatani vari ai tempi del virus

Questa storia del virus ha fatto emergere tante cose impreviste. Molte che sono delle gran scocciature, tipo che ci sono un bel po’ di umani che non possono lavorare, con quello che ne consegue. Mischiate a queste persone che traggono beneficio svogendo un lavoro utile all’umanità come può essere guidare un treno o spillare birra in un locale, ci sono però un bel po’ di parassiti sociali il cui scopo principale è quello di mantenere la propria credibilità ed i benefici che da questa conseguono. Per semplicità potremmo definire queste persone “ciarlatani”.

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Cosa si può fare quando non si può fare niente

Sono ormai tre settimane (quattro, due? vai a ricordare) che non si può fare niente. Si esce di casa solo per procucarsi il cibo, vestiti come il protagonista dell’Eternauta, di cui guarda caso faranno una serie tra poco, approfittando del fatto che l’unico personaggio presente indossa costantemente la tuta anticontagio. A furia di stare in famiglia e a cercare di comportarsi in modo normale ci stiamo quasi abituando: si lavora da casa, non si va da nessuna parte, niente parchi, amici, nonni e cugini. Niente gelaterie anche se c’è bel tempo. Niente cinema, niente shopping, niente di niente. Si sta a casa e basta.

La mattina mi ascolto un po’ di RadioBrescia7, con Ettore Ravelli che passa tutto il tempo a dire

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