Quella cosa strana che è diventata l’estrema destra

Sono cresciuto in un periodo storico in cui mi hanno insegnato che a sentir dire Estrema destra subito bisognava pensare a quell’orribile persona qui

Siccome non volevo l’orribile persona sul mio sito Internet, l’ho celata usando questo volantino d’epoca. Per trovarla dovete stampare il foglio e risolvere il gioco da voi da voi

per tutte le cose orribili che ha fatto, un po’ come se fosse tutta colpa sua e che se non ci fosse stato lui non sarebbe successo assolutamente niente. Dopo di che bisognava pensare a quei tipi, di solito maschi, rasati e minacciosi, che nonostante ogni evidenza e decenza continuano ad adorarlo secondo una loro strana versione alternativa della storia.

Gente come questa qui, giusto per capirci:

Anche qui niente brutti tizi rasati sul mio sito: meglio una foto di attori tratta da un noto film

Da alcuni anni però si sente parlare di estrema destra molto più spesso e in un modo a cui non ero abituato: è quasi sempre associata a politici che si guardano bene dall’usare le brutte espressioni che abbiamo imparato a giudicare come strettamente razziste. Non parlano più di razze migliori di altre, ma al limite di culture accettabili o non accettabili. Non pretendono di avere il diritto di occupare un territorio straniero considerandolo come proprio spazio vitale, ma pretendono che la propria nazione rimanga esclusivamente tale per diritto di nascita. Sono pure politici che, quando gli viene espressamente richiesto, riescono a prendere ordinatamente le distanze dalle orrendezze che sono successe nel secolo scorso. Certo: non lo fanno con l’entusiasmo di un politico di sinistra, ma lo fanno. Quando parlano hanno pure un certo successo perché si esprimono in modo chiaro, per non dire elementare, evitando le parole complicate tipiche della sinistra intellettuale, che sembrano studiate apposta per irritare le persone normali. Usano tutti i media esistenti per ricordarci di quelli che sono i diritti (nostri) e di quelli che sono i doveri (degli altri). Se poi c’è di mezzo qualcosa di diverso che potrebbe farci un po’ paura non fanno mai alcuno sforzo per farci capire che potremmo imparare qualcosa di nuovo, ma anzi sostengono che noi andiamo benissimo così come siamo e che per questo l’unica cosa sensata da fare è difenderci, e che il più delle volte per farlo è necessario attaccare.

Questi politici così sono tanti, per non dire troppi, e ormai ci sono in tutti i posti del mondo. Significa che anche chi li vota sono un bel numero, e spesso sono pure sufficienti per eleggerli, così che si possa vedere davvero cosa gli passa per la testa quando il loro compito non è più solo quello di fare sparate facili sui social network, ma di governare. Abbiamo tanti esempi nel mondo di come sono stati in grado di gestire problemi contingenti come una pandemia a colpi di populismo. Ne consegue che se questi elettori sono così tanti non sono una manica di sbandati psicolabili con una infanzia difficile causata da genitori violenti: sono decisamente persone dall’apparenza normale che si vestono e si pettinano in modo socialmente accettabile.

E’ quindi successa questa cosa strana: da un po’ di tempo l’estrema destra non è più un movimento di persone nostalgiche di Baffetto, ma di persone che si considerano controllate, rispettose e per bene, che hanno solo quel piccolo problema di trovare giusto votare un politico di estrema destra. Se io chiedessi ad una di queste persone cosa ne pensa di Baffetto o del più nostrano Pelatone, è molto probabile che ne prenderebbero subito le distanze. Almeno molte di loro, e pure si sentirebbero offese e ci terrebbero a ricordarmi che NON E’ LA STESSA COSA.

D’altra parte anche a suo tempo quei due signori, come molto altri personaggi del loro calibro, hanno goduto di un grande apprezzamento tra la popolazione. In alcuni casi li hanno pure votati, sebbene una volta sola. Sono certo che il popolo tedesco del secolo scorso non fosse geneticamente portato agli stermini di massa. Voglio dire che le orrende circostanze storiche hanno partorito il mostro che meglio di tutti interpretava i sentimenti popolari del momento. Se io stesso fossi nato un po’ di decine di anni prima e qualche centinaia di chilometri più a nord, c’erano ottime possibilità che avrei apprezzato queste cose che ora trovo abominevoli, e sicuramente mi sarei sentito una brava persona che fa il suo dovere civico per me stesso, per la mia famiglia, per la mia nazione, per dio e chissà cos’altro.

E così è adesso: il votante di estrema destra tipico di oggi non è uno che voterebbe sì ad un referendum per avere un bel campo di sterminio accanto dell’isola ecologica, ma una persona che vota l’estrema destra perché ha paura di una serie di mostri generati dalla sua ignoranza e alimentati generosamente dal suo amato politico populista: ha solo voglia di proteggersi da quelle cose che non capisce, per mantenere il suo piccolo mondo così come è. Il politico di estrema destra è l’unico che lo tranquillizza perché gli dice quello che vuole sentirsi dire, usando le stesse parole che sente al bar del paese.

Al tipico votante di estrema destra non piace quella ragazzina scandinava che gli fa la predica perché inquina troppo, e non gli piace che non possa nemmeno dire che è una rompiballe autistica e antipatica anche se è vero che lo è.

Il tipico votante di estrema destra non è contento quando gli fanno notare che tutti gli esseri umani sono uguali e come tali hanno gli stressi diritti. Per lui è più facile pensare che se uno nasce In Somalia o nel Bangladesh non deve considerare questo evento come una casualità ma più come un destino. La conseguenza è deve considerare inalienabile prima di tutto il diritto di noi europei a non essere invasi da quelli come lui, e solo dopo cercare di difendere i propri diritti alla vita, alla dignità, all’istruzione e a tutto il resto, ma senza muoversi da dove si trova. Il fatto stesso che in Somalia e in Bangladesh tutti quanti siano degli straccioni illetterati è la dimostrazione più evidente che la loro cultura inferiore non li rende degni di venire da noi, a contaminare la nostra cultura superiore. E non dite che è un modo di pensare razzista o egoista, perché il nostro votante di estrema destra compra sempre le banane equosolidali, anche quando costano un po’ di più delle altre.

Al tipico votante di estrema destra non piacciono gli omosessuali perché li vede diversi: non è chiaro cosa facciano e soprattutto che senso ha farlo, visto che è contro natura! Magari un po’ li trova pure divertenti, ma ha paura che se li accettiamo e diamo anche a loro alcuni dei nostri diritti poi diventa obbligatorio fare come loro, o chissà cosa può succedere. Non gli piace sentirsi dare dell’omofobo perché sa che non è vero: ha sempre almeno un amico omosessuale che non è un pedofilo ma una brava persona e si fa un sacco di risate quando ci sono i personaggi gay in televisione. Solo lo urtano un po’ quando vogliono far finta di sembrare normali per rubare i suoi diritti nella vita reale.

Non gli piacciono le altre religioni perché sono strane e diverse. Non vuole che trovino vita facile nella sua nazione perché ha paura che poi diventino obbligatorie, e quindi fa di tutto per rendere prima obbligatoria la propria, sia che ci creda davvero o che non gliene sia mai fregato più di tanto.

Non capisce quando gli detto che le donne vadano trattate cone la stessa dignità degli uomini, perché dal suo punto di vista (maschile) già adesso le donne possono votare e quindi non vede e non vuol capire che cosa vogliano queste femministe.

Tutte queste cose sono disturbanti e destabilizzanti e come tale vanno impedite, perché se non lo si fa chissà cosa va a succedere.

Quindi il nostro votante di estrema destra non è più solo quel tipo inquietante e intrinsecamente violento che si fa tatuare svastiche e aquile un po’ dappertutto, ma ormai è più la brava persona preoccupata per i suoi figli o nipotini, che va in chiesa in automobile perché le strade ormai sono pericolose e che fa sempre l’elemosina. Non legge il giornale e sicuramente nemmeno i miei articoli perché si sa che sono tutti in mano alla sinistra. Si limita ad ascoltare le sparate del suo politico di fiducia che ogni tanto gli ricorda di essere quello giusto sventolandogli un rosario sotto il naso. Peccato che non si faccia troppi problemi a tenere in ostaggio dei poveri disgraziati su un barcone, colpevoli di essere nati nel posto sbagliato. Ma d’altra parte, parliamoci chiaro: sono di un’altra religione, pure arretrata e violenta e se vengono qui finisce che rovinano il nostro pasese e rubano a me e ai miei figli quello che è nostro per diritto di nascita. Quindi non è un discorso di carità cristiana, qui è legittima difesa: anche Gesù capirebbe.