nuove attrezzature di preghiera

Hola, filibusta!

Siamo lieti di annunciare che l’associazione di preghiera della Chiesa Pastafariana Gussaghese – Italiana – Kenyana (poffarbacco! Memo per i pirati fedeli: trovare un nome migliore all’associazione, e che diventi ufficiale) ha affrontato una spesa importante, per migliorare i servizi di preghiera ed assistenza al pellegrino nella sede di Gussago.

Al costo di 27 pezzi da otto più spedizione è in arrivo da un porto remoto del mare nostro una sofisticata attrezzatura che permette di trasformare delle grosse palle di pasta all’uovo in versioni ridotte e commestibili, previa cottura in abbondante acqua salata, di Sua Altissima Sugosità il Flying Spaghetti Monster. Tutto questo in modo agevole e ottimale. Ecco qui di seguito una allegra riproduzione:

Imperia Titania


Grazie a questo strumento si possono ottenere in pochi minuti numerosissime riproduzioni del Divino Spaghetto, pronte alla bollitura. Il tutto studiato per minimizzare al massimo la perdita di materiale sacro su tavolaccio di lavoro, mani e barba. Il bucaniere poi che viene deputato alla manovella M non entra in contatto con il Sacro Impasto. Pertanto può evitare la fastidiosa pratica di doversi lavare le mani, e può benissimo continuare a reggere la tazzona della birra con l’altra.

Menzione particolare ai fori indicati con le lettere N ed O. Il disegno mostra chiaramente come la manovella M è estraibile, per permettere a quei pirati senza una mano di usare il loro uncino per far girare i tamburi.

Per finire, lo strumento arriva compreso di un gancio di foggia sfacciatamente piratesca, indicato dalla lettera D. La sua forma però non deve trarre in inganno: serve ad ancorare saldamente l’apparecchiatura al tavolaccio infilandolo nell’apertura C, di modo da permettere al pirata cuoco di lavorare in tutta tranquillità anche durante una tempesta tropicale. Insomma, hanno pensato proprio a tutto.

Signori bucanieri, alla prossima.

Pasta al Pesto Pirata

Chiacchiere inutili

Tradizionale ricetta piratesca mediterranea, famosa per essere preparata con l’uso di un mortaio, facilmente reperibile in una qualche forma su qualsiasi vascello pirata che si rispetti, al posto delle più noiose padelle. Gli ingredienti stessi come basilico, formaggio pecorino, polvere da sparo e aglio, la rendono particolarmente amata da ogni bucaniere, che vedono nel fitto intreccio verde degli spaghetti l’ennesima prova dell’esistenza di sua spaghettosità, anche se qui in abito estivo.


Ingredienti

– Pasta, ovviamente. Meglio lunga. Per le pulzelle in genere un po’ di meno, tipo dagli ottanta grammi all’etto. Per noi pirati affamati di più, a piacere.

– Pesto. Che va fatto, non comprato. Per fare il pesto servono un po’ di ingredienti:

– Basilico. Fresco. 25 grammi per un paio di etti di pasta. Perché sia fresco va colto più tardi possibile, meglio ancora se con una razzia da veri bucanieri nell’orto del vicino. La narrazione di tale impresa allieterà i vostri commensali durante il pasto.

– Olio di oliva. Mezzo etto per un paio di etti di pasta.

– Formaggio grattugiato, grana o pecorino, o meglio ancora un mescolotto dei due: 50 grammi per due etti di pasta.

– Pinoli: facili da trovare, specie nei Caraibi. Sette o otto grammi possono bastare.

– Sale, pepe, polvere da sparo: secondo il vostro gusto.

Preparazione

Occorre unire tutti gli ingredienti, meno che la pasta, che va bollita alla solita maniera.

Quindi, iniziamo a mettere su l’acqua. Magari abbondante, tipo un litro per ogni etto di pasta che pensiamo di buttarci dentro di lì a poco.

Preso il basilico? Bene. Meglio non lavarlo troppo, o la parte migliore se ne va insieme allo sporco. Magari lo passiamo garbatamente con qualcosa di bagnato, giusto perché se ci chiedono: “ma hai lavato il basilico?” noi rispondiamo di sì, senza mentire. Oppure dite di non averlo lavato, giusto per il gusto di dire una bella balla da autentico filibustiere.

L’ordine con cui unire gli ingredienti nel pesto è rigorosissimo, ma a me già a sentire la parola rigore viene un po’ male. Siamo pirati, non ufficiali inglesi! Quindi io, invece del noioso mortaio, ho preso un bel frullatore come quello che la banda Fratelli vuole usare per portare alla confessione Chunk nel piratesco film dei Goonies.

Frullare solo il basilico offre poca soddisfazione: è leggero e non viene stagliuzzato come vorremmo aspettarci dalle lame. Tutto diventa più divertente una volta che ci abbiamo buttato tutti gli altri ingredienti, secondo la sequenza dettata dall’ispirazione del momento. Evitiamo solo di buttarci la pasta, che va buttata nell’acqua bollente, e la birra. Quella è per il cuoco. Se si siete dimenticati di aprirvi una birra rimediate subito: l’alcol aiuta cucinieri e cambusieri, migliora la sopportazione alla bruciature, è un pronto rimedio contro tagli occasionali di dita e arti, ed fa sentire più vicini alle generazioni e generazioni di cuochi alcolisti che si sono avvicendati sulle navi di tutto il mondo.

Se tutto è andato come si deve, dovreste ottenere un pesto che ha l’aspetto simile a quello che si compra, ma più buono. Il basilico frullato sarà un pelo più stressato rispetto a quello macerato nel mortaio, ma sarete voi ad essere molto meno stressati, e più pronti a scambiare battutacce con i vostri compagni di bevute.

Oh: se l’acqua bolle, salate il giusto. Assaggiate sia il pesto che l’acqua, non fate le cose troppo a caso. Poi vai con la pasta.

Alla fine, quando la pasta è cotta giusta, la si tira fuori, e la si condisce col pesto, meglio se di fronte agli altri esterrefatti bucanieri. Quindi cercate di essere più teatrali possibile, accompagnando il mescolamento con un’espressione concentrata e con ampi gesti delle braccia. Ricordate: la presentazione è metà del piatto. Mescolato? Bene: vai con lo spiattamento. Hanno avuti tutti il loro piatto? Meno male, si evita il casino di dover prendere un po’ di spaghetti da ogni piatto: peggio che andar di notte.

Ecco il piatto che ho fatto io. Ci ho messo sopra anche due inutili foglie di basilico, giusto per fare il di più. Sai che sforzo: sono anche di colore diverso. Scusatemi: sarà stata la fame.

La fine del mondo è vicina!

La fine del mondo è vicina!

Siete pronti al drago con sette teste e undici corna?

Siete pronti, voi atei, agnostici e miscredenti vari, ad essere dimenticati sul pianeta, mentre tutti i nostri amati fratelli cristiani verranno prelevati per essere portati nei luoghi della loro eternità?

Riusciremo a tirare insieme qualcosa da questo sito per allora?

fine del mondo