Questo governino di destra che non sa comportarsi da governo di destra

Quando ha vinto la destra mi aspettavo il peggio. Poi hanno fatto le nomine e mi aspettavo ancora peggio, ad iniziare dai presidenti delle camere, che da soli riescono a rappresentare i due aspetti più allucinanti dell’umano di destra: uno nella forma più antica e uno nella sua versione più recente.

Poi hanno iniziato a governare e a conti fatti, a parte la costante marea di dichiarazioni roboanti e squallide figure, non stanno facendo grandi cose. Forse perché a comportarsi male l’Europa si arrabbia, e non possiamo permetterci che questo succeda. E’ un po’ quello che accade con molti altri governi di questo tipo, combattuti tra il fare le loro deliranti porcherie in piena libertà e ricevere aiuti dall’Europa.

Resta il fatto che avere un governo di destra ti fa anche pensare che verranno fatte grandi cose di destra, in linea con i proclami urlati fino alla nausea quando erano all’opposizione o alle elezioni. Invece nulla, o meglio: molto poco.

I primi nemici da sconfiggere sono stati i rave, ovvero dei ragazzi che si ritrovano ad ascoltare musica orrenda e a farsi di gruppo in un capannone abbandonato. Praticamente una discoteca estemporanea e senza ministri dei trasporti. Nonostante le discoteche piacciano più ai politici di destra che a quelli di sinistra perché aderiscono meglio al livello culturale dei propri elettori, quella cosa del rave in quel momento lì sembrava il più grande problema italiano, da affontare con rapidità e fermezza. Hanno fatto un decreto apposta, nonostante siano comunque riusciti a disperdere quel gruppo di ragazzi senza che ci fosse un decreto apposta. Gli altri aspiranti raver sono avvertiti! E l’Italia è salva.

Poi c’è il problema degli sbarchi. Anche qui l’unica cosa che il governo di destra riesce a fare per fermare le aspirazioni di questa umanità sfortunata è di fare più dispettucci possibile alle ONG che li recuperano nel Mediterraneo al posto nostro. Pensa un po’: le persone queste cose non le sanno o non ne tengono conto e quindi continuano ad arrivare, anche se troppo spesso lo fanno da morte. Gli scafisti, ovvero i nostri nemici, non se ne scappano in giro per il globo terracqueo inseguiti da non so chi perché preferiscono gestire i loro ricchi affari direttamente da casa loro, col benestare dei politici amici del nostro governo. Dico: è un governo di destra questo qui? Se ci fosse ancora LVI non ci penserebbe due volte a ricolonizzare la Libia, nominarci un fedelissimo governatore e gestire il problema sotto l’autorità di Roma. Altro che incontrare il generale di turno ed elemosinare un accordo che verrà rispettato solo da noi, come farebbe un qualsiasi governo di sinistra.

C’è quella storia del ponte sullo stretto di Messina che proprio non capisco, come se i ponti fossero una cosa di destra. I muri sono di destra, mentre i ponti sono sempre stata una cosa di sinistra perché servono a superare i muri della natura e a unire i popoli. Ma a quanto pare il ministro dei trasporti fa confusione. Nonostante molti suoi colleghi in Europa si stiano appassionando nella costruzione di muri per arginare le migrazioni dell’umanità, come pure fece il suo idolo d’oltre oceano in carica fino a pochi anni fa, ecco che il nostro si è fissato con il ponte.

In questi giorni si parla tanto delle violenze sessuali, ovviamente di uomini ai danni di donne. Niene di nuovo quindi, e non so se se ne parla perché una notizia di questo tipo tira l’altra o se perché il problema è peggiorato per motivi ancora da comprendere, ma addirittura un ministro in persona si è scomodato per andare a Milano, dove sembra che queste cose accadano più spesso che in altre zone d’Italia. Cosa farà il ministro di destra per risolvere il problema? Nulla, perché non può convincere tutti i maschi milanesi che violentare le femmine milanesi è sbagliato e che non devono farlo più. O meglio: si limiterà a fare un po’ di proclami e promesse o a prendersela con gli immigrati che arrivano qui per violentare le nostre donne, o al limite ad inasprire le pene, che questo non costa mai nulla. La cosa finirà lì, sperando che per un po’ di giorni gli stupratori milanesi se lo tengano nelle mutande, se non altro per rispetto delle istituzioni romane. A mio parere un ministro di destra avrebbe un’ottima occasione per risolvere il problema nel modo più antico e semplice: una bella castrazione. E’ vantaggiosissima perché non grava sulle stracolme carceri italiane e in più offre garanzie sulla non reiterabilità del reato. Che poi sia castrazione chimica, fisica, biologica, non è importante. Non so se quella chimica preveda di immergere l’organo colpevole nell’acido mentre con quella fisica lo si inserisce in una gigliottina, questi sono dettagli che lascerei decidere al ministro. Dico solo che per me questo governo di destra sta perdendo una buona occasione per fare un po’ di efficace politica di destra, tralaltro quel tipo di politica di destra che sotto sotto piace anche agli elettori di sinistra, anche se non lo ammetterebbero mai.

Quelli invece che io metterei in carcere sono i tifosi di calcio. Non tutti, certo, diciamo solo quelli che mettono a ferro e fuoco le città, o quelli che si danno appuntamento armati in luoghi pubblici per scatenarsi in atti di guerriglia tra diverse tifoserie. E’ il tipico esempio di episodio che mette in imbarazzo un governo di sinistra, che magari non vuole riempire le prigioni di bravi ragazzi italiani, solo un po’ esagerati nel gestire le loro passioni. Ma ora c’è su la destra. Cosa fa la destra? Nulla, si comporta da governo di sinistra. E allora che senso ha avere un governo di destra, se poi non risolve tutti questi problemi accumulati negli anni dal buonismo delle sinistre?

Altra cosa recente: i tassisti. Si parla di quel tassista bolognese che si è messo a pubblicare ogni giorno quello che incassa facendo il suo lavoro e che, pensa te, non corrisponde a quello che si sa dagli studi di settore, e nemmeno a quello che dichiarano i suoi colleghi in tutta Italia. D’altra parte i tassisti hanno questa specie di autodichiarazione, per cui sono loro a dire quanto lavorano e quindi quanto ritengono che sia giusto pagare in tasse allo stato italiano. Che mondo interessante, vero? Per me questa sarebbe l’occasione d’oro per il governo di destra di mettere a posto questo aspetto dove i governi di sinistra non saprebbero nemmeno da dove cominciare. Potrebbe pretendere di regolamentare tutto quanto, provocando uno sciopero apocalittico alla francese da reprimere con la forza. La forza di un governo di destra, un governo che a sentire loro non aspetta altro che di dimostrare quanto è forte nel sistemare le cose che non vanno, nell’interesse di noi italiani onesti. Invece no: perché questo governo di destra nutre un amore corrisposto per gli evasori fiscali, vedasi l’avversione di molti ministri per i pagamenti elettronici. E allora niente regolamentazione dei tassisti e niente sciopero apocalittico. Peccato.

Alla fine ho come l’impressione tutti i governi si ritrovino a dover fare un po’ di conti. Magari il governo di destra vorrebbe fare cose più di destra come assumere un milione di poliziotti per l’ordine pubblico e dare loro mezzi e uniformi d’effetto come questi qui

solo che di soldi ce ne sono pochi, quindi può solo inventarsi un po’ di nemici tra chi sta peggio di noi o da chi è semplicemente diverso (l’immigrato irregolare, il tossico, l’omosessuale) e combattere questi, per vittorie più a basso costo. Tanto i loro elettori si accontentano di poco, e se non metti le mani nelle loro tasche va tutto bene.

Il rumore di fondo della politica italiana

Ieri pomeriggio un mio collega all’improvviso sbotta:

Certo che in Lombardia c’è ancora un 8% per cento che vota Forza Italia!

Accidenti, è proprio così. Di tutte le cose che più ci ha sorpreso delle regionali c’è proprio questa cosa qua: in Lombardia una persona ogni 12 e mezzo vota ancora Forza Italia, nonostante tutto quello successo in questi anni e nonostante il fatto che la persona attorno alla quale è stato incollato il partito sia un vecchio rintronato senza il senso della realtà, un depravato che passa dal promettere un pullman di, diciamo, intrattenitrici del sesso (non ha usato questa espressione) ai giocatori della sua squadra se vincevano con la Juventus (non so se ha mantenuto) al cercare di venderci la sua realtà alternativa in cui Putin è una povera vittima costretta a subire con provato senso del dovere le angherie di quel signore dell’Ucraina. Strano davvero. Ero pronto ad accettare la larga vittoria della destra, ma questi voti qui proprio non li capisco.

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Quando sono più di destra del nostro governo di destra

Non so voi, ma per me quando viene eletto un governo di destra è una specie di calamità naturale, una sciagura inevitabile che periodicamente si presenta, che si spera duri poco e di cui dovremo poi rimediare ai danni successivamente, sperando che non siano troppo ingenti.

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I soldi che per la destra hanno valore solo se posso metterli in una valigia, sotto il materasso o in una buca nel terreno

Una delle cose che aiuta a riconoscere un governo di destra da uno di sinistra è l’atteggiamento verso il limite nell’uso del contante. Più un governo è di destra più cercherà di alzare questa soglia, e viceversa. D’altra parte è anche ovvio: la destra è più vicina alle libertà personali, e le libertà personali più sentite dai suoi elettori sono quelle di non pagare le tasse, o di farsi banchieri di se stessi tenendosi tutti i propri soldi sotto il materasso o in un po’ di buche nel terreno, invece che lasciarli ai Malvagi Banchieri Europei.

Ed ecco qua: il governo è di destra e subito la soglia si alza, a tranquillizzare il suo libero popolo di evasori fiscali.

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Ma non si può avere una destra normale?

Credo che l’alternanza politica sia pure una cosa giusta, sopratuttto se si guarda alla miseria che offre la sinistra. Solo che mi chiedo come mai la destra debba sfoggiare questo circo degli orrori. Più che politici di alto profilo sembrano dei bambini che hanno trovato aperta la porta del bar dell’oratorio e che stanno per riempirsi la bocca di caramelle.

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Quello che sarebbe normale (parlando di politica e ambiente)

Ogni tanto vincono i partiti di destra. E’ normale che ci sia un po’ di alternanza, anche se spaventa un po’ il fatto che non sia tanto il centrodestra, come succedeva in passato, ma proprio la destra, con tutte le sue oscure memorie dal passato. Una delle due stampelle è di centrodestra, ma visti i numeri credo che cambi molto poco. Quindi un po’ tutti ci stiamo chiedendo cosa voglia dire avere la destra al governo.

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Le priorità per i giornalisti di calcio italiani

In Italia succede che anche se ci si disinteressa completamente del gioco del calcio, comunque quelli a cui interessa vengono a cercarti. Così già sapevo che abbiamo vinto l’europeo questa estate battendo ai rigori molte squadre forse più forti ma sicuramente più arroganti della nostra nazionale, come pure già sapevo che dopo l’europeo non abbiamo più combinato niente, come se i nostri giocatori avessero esaurito completamente il loro talento o la loro dose di fortuna calcistica. A prova di questo il fatto che gli stessi giocatori che hanno umiliato gli inglesi in casa loro e fatto piangere la famiglia reale si sono fatti battere in casa nostra dalla nazionale della Macedonia del Nord, che oltre ad avere un nome che già di suo suona incompleto, fino a qualche anno fa non erano neppure una nazione. Ma fino a qui ci siano tutti, no?

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Polemiche spigolatrici

Ultimamente si parla molto di statue femminili. Si è iniziato notando che a Milano tutte le statue sparse in giro per la città sono dedicate a maschietti: maschietti musicisti, maschietti condottieri, maschietti politici, ma tutti maschietti. Ce ne siamo accorti proprio quando veniva inaugurata la prima e unica statua di donna, Cristina Trivulzio di Belgiojoso, in Piazza Belgiojoso. E’ in centro a Milano ed è pure la sua piazza, direi perfetto. Forse non è stato pure così difficile pensare a lei. In un colpo solo Milano è passata da una rappresentanza femmiline di 0/121 (0%) a 1/121 (0,83%), ma con un interessante aumento percentuale di ∞.

A portare avanti il discorso sulle statue femminili ci pensa la città di Sapri, quella della spigolatrice. Eccola qua:

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Scuole fredde e mamme surriscaldate

Mentre in un altro continente accadevano fatti sconvolgenti, tipo gentaglia che non vorrei nemmeno nella mia osteria che si aggirava senza invito e senza mascherina nelle aule del Campidoglio a Washington, anche nel nostro paesotto abbiamo vissuto un piccolo dramma su scala locale.

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Il diritto di andare a messa e quello di giocare a tennis

Da oggi non posso più giocare a tennis, per il rischio di contagio. In compenso posso andare a messa. Non che intenda farlo, certo, ma a quanto pare le mie esigenze spirituali vengono prima di quelle sportive.

E’ scritto qui, sul sito del governo:

http://www.governo.it/sites/new.governo.it/files/Dpcm_3_novembre_2020.docx

all’articolo 1, comma 9 lettera p:

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