Non si fa che parlare di videoconferenze: mai come in questo periodo, causa virus, ne stiamo facendo tantissime. Certo: sto parlando di chi lavora in ufficio e può farlo da casa: non credo che categorie sociali come macellai, borseggiatori o becchini potranno mai svolgere il loro lavoro da casa. Sembra però che quella vaga tendenza di spostare il proprio lavoro a casa che era un processo timido e lentissimo fino ad alcuni mesi fa, ha subito una accelerata impensabile, e di questo noi telelavoranti ne siamo molto contenti.
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Campane meno moleste – Atto III
Per chi lavora il 15 agosto è Ferragosto, da circa duemila anni. E’ il giorno di vacanza per eccellenza. Per chi non lavora, come i preti o i papi cattolici, è invece l’ennesima occasione per impossessarsi di una festività laica e farla diventare cristiana, e farci quindi la solita predica nel caso dovessimo eccedere con i divertimenti. La festa usupatrice è quella dell’Assunta, e serve a ricordare ai suoi fedeli che quando presti l’utero a dio senza contestare dopo come ricompensa potrai portare il tuo cadavere in paradiso senza dover aspettare l’apocalisse.
Per chi come me ha la fortuna di abitare in centro al paese, il 15 agosto è una di quei giorni in cui è tradizione che il campanile della chiesa si metta a suonare all’impazzata in un orario in cui i pirati per bene sono già a letto da alcune ore e vogliono dormire, soprattutto se hanno un bambino piccolo e se credono di meritarsi il loro giorno di ferie di Ferragosto.
Per me questa mattina è stata l’occasione di portare avanti la mia questione personale con il caro prevosto del paese, che tanto ci tiene a non contrariare i suoi fedeli togliendogli questo rumoroso servizio tanto gradito a loro quanto sgradito a me. Prevedendo l’inizio del concerto molesto a 20 alle 7, mi sono alzato all’alba delle 6 e 20, armato di videocamera. Ho spostato un bucaniere di due anni vagamente contrariato nel lettone, fornendogli un biberon con mezza pinta di latte di vacca come silenziatore. In questo modo la camera di registrazione era libera. Ho quindi ho sistemato i miei strumenti e fatto partire la registrazione.
Risultato: niente.
Mezz’ora di niente, in cui il campanile si è limitato a stare fermo immobile, lui e le sue campane. Ho aspettato fino a pochi minuti alle sette, orario in cui normalmente partiva la seconda scampanata, quella molto meno molesta di richiamo ai ritardatari della messa delle sette. Non ha suonato nemmeno quella. Ne è uscito un filmato lunghissimo e decisamente noioso. Il momento più adrenalinico è quando si sentono i passi di alcuni anziani che vanno a messa, tanto per dire. Ho deciso quindi di non pubblicarlo, se non volevo battere il record di pollici versi su youtube.
Nel frattempo il piccolo filibustiere stava facendo colazione con la mamma, commentando con entusiasmo le prodezze della Pimpa e dei suoi elettrodomestici parlanti. Metto su il caffè e mi aggiungo perplesso al gruppo, tirando fuori l’argomento con la mia amata.
Ci abbiamo ragionato un po’. Tutto era nato qui, con la mie lettera al comune, ed era proseguito qui, con la risposta del prete al comune ed in copia a me. E’ passato più di un mese, e da allora non ho più ricevuto notizia. Mi veniva da pensar che niente era stato fatto, come se il marasma di commi e citazioni usati dal prevosto nella sua lettera per sostenere la propria arroganza avesse spaventato l’ufficio tecnico del comune al punto dal chiudere la questione senza nemmeno una risposta. Proprio per questo ho voluto registrare la scampanata dell’assunta, nonostante mi costasse una sveglia mattutina fuori programma.
Alla luce dei fatti, concerto non è stato. Anzi, in realtà c’è stato, ma posticipato alle 8. Orario già più decente per fare un po’ di rumore. Poi a seguire più o meno ad ogni ora, meno che durante l’ora del pisolino pomeridiano. L’ultima scampanata furibonda è quella di mezzogiorno. Ne ho registrato la fase finale qui, per il piacere delle vostre orecchie. non siete tenuti ad ascoltarlo, sono solo delle campane che suonano un po’ a caso:
Forse nell’ultimo mese qualcosa si sia mosso. Potrebbe essere che l’ufficio tecnico del comune non si sia fatto spaventare dal minaccioso rigurgito di citazioni del prete, e gli abbia semplicemente ricordato che la mattina non deve disturbare, e che i suoi congregotti se vogliono sentire le campane alle 6 di mattina possono registrarsele e spararsele dallo stereo di casa loro all’ora che vogliono, senza che per forza debba sentirle tutto il centro storico. Quindi avranno concordato un ora lecita, come le otto di mattina, come inizio lecito dei concerti.
Altra spiegazione, più probabile: nel pomeriggio incontro mia zia, attiva in municipio in un partito non di maggioranza e non vicino alle politiche pastafariane. Le chiedo se in comune ha sentito qualcosa, e mi dice quello che non volevo sentire: lei stessa ha partecipato ad una messa presso il palazzotto di una nostra vicina di casa, ha tirato fuori l’argomento col prevosto e gli ha confidato che è il suo nipote il fastidioso nemico dei privilegi cattolici che ha chiesto di zittire le sue amate campane. Quindi il prelato ha accordato così, per simpatia e rispetto a mia zia, ciò che a me è stato negato in quanto cittadino italiano non cattolico.
Già, un bello schifo di finale: ho ottenuto quello che volevo non perché ho seguito le procedure previste, ma perché ho conoscenze importanti in politica e in chiesa. Siamo proprio in Italia.
Preti molesti che suonano campane moleste – atto II
Quando si pensa ad un prete molesto, il pensiero corre ad un altro genere di molestia. Nel mio caso è sempre coinvolto un bambino piccolo, ma solo perché viene disturbato nel sonno dalle campane moleste che il prete molesto del mio paese pretende di avere il diritto di suonare, anche in orari improbabili, tipo la mattina a venti alle sette.
E così circa un mese fa, seguendo le istruzioni che ho trovato qui, ho scritto una lettera al sindaco e ne ho parlato qui, sollecitando un intervento da parte del comune.
E la risposta è arrivata. Incredibile a dirsi, la risposta del prete alla lettera del comune mi è arrivata quattro giorni prima della lettera del comune a cui ha risposto. Forse è che siamo già nell’anno del futuro di Ritorno al Futuro, ed iniziano i primi scombussolamenti temporali. Oppure la realtà è più semplice: abbiamo a che fare con le poste italiane, che ci mettono dieci giorni a consegnare la mia raccomandata al comune che sta dall’altra parte della strada, e già avevano dato grande prova di loro qualche anno fa, con la mia lettera di sbattezzo. Apprendo infatti del’esistenza di una lettera del comune prima ancora di riceverla solo perché il prevosto mi ha fatto al cortesia di inoltrarmela.
Il tutto è un bel pacco di 11 fogli fotocopiati (male) e graffettati. Li riporto qui di seguito, per il vostro piacere intellettuale.
La lettura è in linea di massima piacevole, a tratti esilarante, se non fosse che rappresentano la versione cartacea della prepotenza di un rappresentante delle gerarchie cattoliche. Molte parti sono però noiosi elenchi di citazioni burocratichesi di altri documenti che vogliono suffragare l’autorità del prete di scampanare a sua discrezione.
Siccome di mestiere non faccio il giurista, ho pensato che la prima cosa da fare fosse contattare l’ufficio SOS laicità dell’UAAR per aggiornarlo sul mio problema. Gli ho chiesto se sia il caso che io intervenga nello scambio epistolare tra chiesa e comune o se devo aspettare a vedere se quest’ultimo ha a cuore il mio problema ed intende portarlo avanti con la dovuta autorità.
Se dovessi intervenire io, magari non avrei la forma che ha il reverendo, ma sicuramente di cose da rispondergli ne avrei un bel po’. Potrei giusto elencarle qui di seguito.
Come prima cosa, non ho niente contro le campane che suonano di giorno. Certo non sono un grane amante della scampanata, a prescindere dal suo significato. Ma dal momento che porto sempre con me il telefono, sul telefono c’è l’orologio e quindi non considero vitale il servizio di segnale orario del campanile. Allo stesso modo, non essendo né un anziano né una comare di paese, poco mi interesso a chi è morto, e se mai la cosa dovesse riguardarmi, ho dei canali di informazione alternativi. Anche qui mi vengono incontro vari modernismi tecnologici che sono stati inventati dopo il campanile. Per citarne alcuni: i giornali, Whatsapp, ancora il telefono.
Non sapevo che le campane debbano o meno suonare durante i temporali. Mi chiedo che senso debba avere la cosa, anche se mi lascia abbastanza indifferente. Quasi mi dispiace che l’attuale prevosto si sia fatto capo di una revisione delle scampanate, e sia stato ripreso da un comitato di parrocchiani con tanto di avvocato che vigila sulle antiche tradizioni del paese. Forse il prevosto li ha citati anche a scopo intimidatorio, come a dire che se anche noi blasfemi dovessimo vincere il primo round contro le campane moleste, la cosa non passerebbe certo inosservata a questi signori. Vedremo.
La nota dolente è all’inizio di pagina due:
In alcune Solennità o feste e in alcune celebrazioni tradizionali alle ore 6,30 si vuole ripristinato il suono dei concerti che durano tre minuti. Trascrivo a seguire il calendario concordato. Circa le Solennità e feste sono state scelte: NATALE – EPIFANIA – MERCOLEDI DELLE CENERI – DOMENICA DELLE PALME – PASQUA – ASCENSIONE – PENTECOSTE – SS.MA TRINITA’ – CORPUS DOMINI – SANTI PIETRO E PAOLO – ASSUNTA – SOLENNITA’ DEI SANTI – COMMEMORAZIONE DEI FEDELI DEFUNTI – SOLENNITA’ DELL’IMMACOLATA. Circa le celebrazioni tradizionali: si suonano le campane alle ore 6:30 durante la settimana eucaristica quella che va dalla SS.MA TRINITA’ al CORPUS DOMINI (da lunedì a Sabato) e durante l’OTTAVARIO DI PREGHIERA PER I DEFUNTI celebrato dal 1 all’8 novembre ( in questi giorni si suona il campanone dei morti).
Sembra che ogni occasione è buona per fare un concerto mattutino per un pubblico non pagante. Non ho ben chiaro per quale di queste feste abbiamo avuto l’onore ed il privilegio di essere svegliati per tre giorni di fila. Certamente so che l’Assunta è a ferragosto, quindi posso prevedere che se per allora la cosa non si sarà risolta come vorrei, saremo svegliati all’alba dal concerto.
Segue una breve considerazione sui temporali. Un’altra. Come se io mi fossi lamentato che durante i temporali non ho niente di meglio da fare che lamentarmi perché c’è un campanile che suona. Se credessi in Thor, Giove Tonante o altro dio dei tuoni e fulmini potrei lamentarmi con il mio sacerdote perché non lo prega abbastanza o nel modo corretto, al punto da provocare l’arrivo della temuta Sarneghera, calamità dei campi e delle vigne. Da amante del Franciacorta e devoto Pastafariano, mi guardo bene dal voler rimuovere un servizio tanto utile alla produzione di vino e cereali.
Ma questo era solo riscaldamento. Il bello arriva qui: le considerazioni di un prete bigotto ed in malafede riguardo a ciò che a me deve dar fastidio o no:
Ciò che mi sorprende è che dalle 6 del mattino in via Chiesa, in Piazza Morganti, in Via Pevvi transitano autoveicoli molto rumorosi e fino a mezzanotte il traffico su queste strade e sulla Piazza è molto intenso e l’inquinamento acustico giornaliero dal lunedì al sabato si protrae per ore e ore. Durante l’estate in Piazza Morganti all’aperto si tengono concerti, proiezioni di film, conferenze, manifestazioni culturali che iniziano alle ore 20,30 e durano fino alle 23 e spesso dalle 23 alle 24 si smontano le attrezzature provocando rumore. Oggi si arriva al punto di far tacere le campane (che suonano pochi minuti, massimo tre) per non disturbare la quiete pubblica, dopo essersi ingozzati dal mattino a sera di autoveicoli fracassoni e assordanti, di clacson sfrenati e violenti, di rumori televisivi e radiofonici. Un’armonia quieta e serena come quella delle campane sicuramente disturba, diventa sgradita, eccessiva ed irritante perché invita alla riflessione, alla poesia, alla preghiera, ma soprattutto fa pensare alla dimensione religiosa della vita
Mi piace pensare a quanto sia realmente sorpreso il prete di fronte alla mia richiesta di non fargli suonare le campane. Non credo che faccia fatica a ricordare il mio nome, visto che mi sono fatto sbattezzare da lui tre anni fa. Dovrebbe aspettarsi che io sia un po’ prevenuto nei suoi confronti, non essendo più ufficialmente parte del suo gregge di pecorelle.
Comunque è vero: via Pevvi è molto trafficata. Sarei contento se un giorno un sindaco illuminato dovesse decidere di trasformarla in una zona pedonale.
Voglio però far notare che chi si sveglia per il rumore non sono tanto io, quanto il mio bambino di due anni. Certo, questa informazione non gli è stata passata dall’ufficio tecnico del comune, ma sono certo che converrà che mio figlio, per quanto sia ateo come me e come tutti i bambini della sua età, sicuramente non è in cattiva fede come lo sono io nei confronti di un campanile molesto, e che se non si sveglia per il traffico ma lo fa per le campane, non lo fa in aperta contestazione con la chiesa cattolica.
Posso anche capirlo: il traffico rumoroso è giornaliero, e quindi anche se un camion dovesse passare sotto la finestra aperta di casa nostra e suonare il suo clacson sfrenato e violento durante la merenda, al massimo gli farà perdere una battuta della Pimpa impegnata in una delle sue straordinarie avventure.
Sarà poi forse che la sera è più stanco della mattina, ma mio figlio ignora anche tutti gli schiamazzi serali dei clienti della pizzeria di via Pevvi, come pure i motorini scoppiettanti dei ragazzetti dell’oratorio che non possono fare a meno di sgasare mentre decidono ad alta voce dove fare il secondo giro. Non dà peso nemmeno ai numerosi matti del paese, mattinieri o nottambuli che siano, quando vengono a cantare le loro canzoni improvvisate ad orari impossibili. Probabilmente il suo è un adattamento naturale ai rumori dell’ambiente più ricorrenti.
Ma è difficile non svegliarsi quando nel dormiveglia della mattina ci sono una decina di campane che fanno a gara a quella che fa più rumore fuori della propria finestra. Già, perché il nostro piacevole parroco lo definisce un’armonia quieta e serena. A me ricorda più il suono angelico che farebbe il carretto di un robivecchi che si rotola giù da una scarpata. Chissà perché lo stesso Dante Alighieri non fa mai riferimenti alle campane per descrivere le voci di angeli e santi della Divina Commedia, quanto piuttosto alle canne di un organo. Se i frequentatori di chiese di Gussago non la pensano come il Sommo Poeta, allora suggerisco di cambiare di posto tra loro l’organo che c’è nella chiesa con le campane, così che il prete e la sua assemblea possano apprezzare appieno ad ogni celebrazione la piacevolezza che invita alla riflessione, alla poesia, alla preghiera, ma soprattutto fa pensare alla dimensione religiosa della vita.
Grazie al calendario fornito premurosamente dal nostro prevosto posso premunirmi e registrare il prossimo concerto dell’Assunta a Ferragosto, di modo che chiunque possa valutarne la bellezza sublime. Magari a noi atei sfugge la poesia del suo concertino mattutino, ma gli garantisco che quando sento le sue campane di riflessioni ne faccio un bel po’, condite da numerosissime preghiere rivolte alla somma divinità suina ed al suo nutrito pantheon di semidei accessori.
A pagina tre iniziano le questioni tecniche burocratiche. Quelle per cui voglio sperare che l’ufficio tecnico abbia la forza e la volontà di prendere in mano, o che se non altro lo facciano spronati dall’intervento dell’ufficio SOS laicità dell’UAAR. Il prete, bontà sua, ammette che le campane, spesso situate in pieno centro abitato. possano rivelarsi fonte di disturbo per i residenti delle zone limitrofe. Dopo aver detto questo parte il lungo elenco di citazioni di casi a riguardo, nell’ordine:
- Articolo 2 del concordato, 1984, quello per cui va bene suonare le campane, ma che questo non pregiudichi i beni e la salute degli italiani.
- CEI, maggio 2002: si cerca di uniformare il disturbo alla quiete pubblica da scampanamento. Forse per evitare che il prete un po’ troppo solerte faccia fare delle figure meschine a tutta la chiesa cattolica.
- 13 maggio 2002, sempre la CEI decide che sono i vescovi a decidere l’entità dei disturbi alla quiete pubblica da campanile, il tutto distinguendo tra scopo liturgico o religioso (quale è la differenza?) , ed in base ad orari, intensità, modalità e durata del disturbo.
- Finalmente una legge dello stato e non della chiesa: siamo nel 1985, e la legge 121 articolo 2 dice che bisogna guardare all’esercizio del culto. Credo significhi che c’è differenza dal suonare le campane alle sei e mezza perché il prete vuol far sapere a tutti che il suo dio è risorto anche quest’anno, e il suonare le campane perché è in corso una messa. L’impiego non liturgico per questa legge non gode di particolare tutela. Ma pensa un po’, significa che fuori delle messe un rumore è un rumore, a prescindere che a produrlo sia un campanile o una ambulanza.
- L’articolo 844 del codice civile viene citato paragonando il suono delle campane ad altri fastidi quali fumo, calore, esalazioni, rumori e scuotimenti, tutti vincolati a certi limiti di legge. Chiaro. Non a caso per queste cose si fa intervenire l’ARPA. Mi metterò d’accordo col tecnico dell’ARPA per farlo assistere al concerto di Ferragosto direttamente da un posto in prima fila, quale la finestra della cameretta di mio figlio.
- Purtroppo però il nostro prelato, attraverso la citazione di diversi casi di cassazione, ci fa sapere che non esistono criteri precisi per capire quando questi limiti vengano oltrepassati, e che vada valutato il caso ogni volta.
- Il secondo comma dell’articolo 844 del codice civile ci parla però che in caso di necessità produttive il giudice può alzare la soglia del disturbo. sicuramente lo scampanamento non rientra in un caso di produzione, quindi dovrei essere a posto.
- Purtroppo però il nostro ci fa notare che nel caso delle campane che annunciano la celebrazione, non vada conciliato l’aspetto produttivo delle stesse, quanto l’aspetto religioso, perché il tipo di disturbo non è modificabile. Certamente, se abitassi a Monza e mi stessi lamentando dei disturbi del Gran Premio, allora il patron della Formula 1 chiederebbe di valutare non tanto l’aspetto produttivo o religioso, quando automobilistico.
- A questo punto inizia un rincorrersi tra appelli e cassazioni in giro per i tribunali di tutta Italia. La sensazione mia è che la legge non è chiara, e quindi sta al giudice interpretare quello che vuole, a seconda dei suoi sentimenti politico-religiosi o dalla distanza della sua camera da letto dal campanile del paese.
- Da questa gran confusione tribunalistica ne esce però una conclusione chiara, all’inizio di pagina 6:
… la contravvenzione non è configurabile nei casi in cui siano offesi solamente i soggetti che si trovano in un luogo contiguo a quello da cui provengono i rumori …
Quindi una conclusione finale:
In linea generale, deve, tuttavia, escludersi che le campane costituiscano, di per sé, fonte rumorosa con riferimento al suono prodotto per richiamare i fedeli al culto. Lo scampanio, infatti, rientra nelle consuetudini della vita di comunità, e costituisce fatto periodico e di breve durata, normalmente privo di intensità da porre problemi inerenti al disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone a norma del citato articolo del codice penale. (Cass. n. 848/ 1995).
Tanto dovevo per dovere di chiarimento. Mi auguro che questa risposta possa costruire ponti e non muri. Rimango a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento, che condividerò in un dialogo mite, franco e determinato.
Firma e data.
Certo, se fossi io il prevosto non sarei tanto propenso ad accontentare al volo il primo ateo che brontola per una scampanata quando ha traffico, spettacoli e concerti sotto casa. Posso capire le sue idee, e ne va della sua dignità di prete e di tutta la forte organizzazione che ha alle spalle.
Da parte mia sento di dover far valere i diritti miei e della mia famiglia, a prescindere dalle sue considerazioni su cosa debba disturbare o no. Non essendo cattolico, perdo gran parte dei diritti che lo stato dà agli aderenti di questa religione tramite il concordato. Cercherò di farmi bastare i miei diritti civili.
Ponti e non muri. A noi amanti dei Pink Floyd quando ci si parla di muri ci mettiamo subito in preallarme. A dare ragione alle considerazioni del prevosto, sabato sera in piazza c’era un rumoroso spettacolo teatrale per bambini, a base di enormi conigli manovrati da attori con costumi un po’ retrò. A dare ragione a me, mio figlio ha deciso che lo spettacolo non era sufficientemente interessante, e ha dormito della grossa per tutta la sua durata. A darmi un segnale interessante, la scelta bizzarra per la musichetta di stacco dell spettacolo: nientemeno che la canzone Alan’s psychedelic breakfast dall’Album Atom Heart Mother, al netto dei rumori di Alan che frigge la pancetta e maneggia le stoviglie, chiaramente. Stiamo comunque parlando di Pink Floyd. Stiamo parlando di un segno: c’è un muro da abbattere.
Campane moleste
Abitare in centro al paese è bello, per tanti motivi, tipo che per fare una bella passeggiata non si deve prendere la macchina.
Abitare in centro può però essere anche brutto, se si ha a che fare con un campanile.
Il campanile è un edificio tutto particolare, uscito direttamente dal medioevo. Serviva a comunicare gli orari della vita religiosa e privata degli antichi cristiani, sprovvisti di orologio. Per la più classica delle tradizioni che siccome si è sempre fatto così, allora andiamo avanti senza pensarci troppo, non vi è chiesa che non venga costruita senza campanile, e non vi è campanile che non tenga fede al suo nome ospitando sulla sua cima un po’ di campane. A questo punto le campane possono comunicare a tutto il paese i loro messaggi, che più o meno sono questi:
- serie di rintocchi bassi a distanza di circa un secondo, seguiti eventualmente da rintocchi più alti: è il segnale orario. I primi sono le ore, gli altri i quarti d’ora o le mezzore a seconda della convenzione del luogo.
- Rintocchi alti e distanti: è la chiamata al rito, fatta in genere pochi minuti prima. Magari chi è ancora in casa arriverà tardi, a meno che non sia un sacrestano ritardatario, ma può essere utile per chi sta leggendo il giornale al bar della piazza, o è indeciso se parcheggiare o meno in seconda fila
- Scampanate di sabato mattina: una coppia ha deciso nonostante tutto di sposarsi in chiesa, per far contenta la vecchia zia bigotta, ma zitella e benestante
- Rintocchi funerei: è morto qualcuno. Forse la zia qui sopra, alla notizia che l’ultimo nipotino rimasto è gay ed è andato a sposarsi in Friuli
Più ancora altri segnali vari ed eventuali, ad indicare cerimonie, feste comandate e quant’altro. Ce n’è per tutti i gusti.
Uno di questi segnali in particolare mi risulta molesto ed incomprensibile. L’ho chiamato la scampanata fracassona e senza senso a 20 alle 7 di mattina. Proprio non ne colgo il significato: la prima messa è alle 7, ed è ovviamente dotata già dei suoi rintocchi di rito a 5 alle 7. La scampanata fracassona è un’altra cosa. In particolare:
- non sembra seguire nessuna regola di armonia: forse si tratta di musica dodecafonica, ma è più probabile che sia solo cacofonica
- è sempre uguale nel suo fracasso, quindi anche se potrebbe far pensare ad un collaudo mattutino del parco campane ad opera di un diacono pazzo, in realtà segue una sua misteriosa costanza
- è rumorosissima. l’attacco in particolare viene fatto da quasi tutte le campane contemporaneamente, per poi proseguire in una sbrodolata furiosa di ardite dissonanze. Una spiegazione verosimile è che è passato un po’ di tempo dall’ultima volta che hanno fatto la pulizia dello spartito nel tamburo rotante della macchina campanaria, e nel frattempo ci siano finite alcune generazioni di mosche morte ad arricchire la melodia iniziale. Qualcosa del genere:
- è una gran rottura di scatole: molta gente a quell’ora è già sveglia, come il sottoscritto, ma c’è chi può dorme ancora volentieri, come la mia amata, o chi potrebbe dormire ancora un poco, ma al primo rumore si sveglia con grande entusiasmo e voglia di fare, come il nostro pirata di due anni, costringendo tutta la famiglia all’inizio ufficiale delle attività
- c’è anche di sabato e domenica, giorni in cui tutti vorremmo dormire un po’ di più, e ci troviamo invece ad intonare un’ode mattutina per voci e campane a base di bestemmie ed imprecazioni
Non ho ben chiaro se queste scampanate ci siano tutte le mattine o se invece coincidano con eventi particolari dell’anno liturgico dei cattolici. So solo che da quando fa molto caldo e le finestre stanno aperte di notte, la mattina la sveglia è questa qui. Che poi sfortuna vuole che la posizione della finestra della camera da letto dell’infante filibustiere particolarmente esposta:
Insomma, un po’ è sfortunato. O meglio: lo siamo noi, visto che lui prende sempre la sveglia mattutina con un certo entusiasmo. Ma non intendo farlo dormire in cucina o in bagno solo per via di un prete con un concetto un po’ medievale sui disturbi alla quiete pubblica.
Quindi, dopo una breve navigazione nei mari procellosi dell’Internet sono approdato, come spesso accade, sull’isola di rancorosa serenità dell’ateismo italiano. Qui ho trovato conforto ed assistenza al mio problema in una pagina intitolata, neanche a dirlo, campane.
La spiegazione della questione è semplice: in Italia vige il concordato tra chiesa e stato. Lo stato è quello italiano, e la chiesa è quella cattolica, in situazione di privilegio. Se un muezzin si mettesse a salmodiare 5 volte al giorno da un balcone in centro al paese, sicuramente le autorità interverrebbero con più zelo che non a legare delle campane spaccatimpani.
Secondo il concordato, il parroco di turno può molestare tutto il paese con il suono delle campane esclusivamente durante le celebrazioni di un rito. Quindi, se c’è una messa alle 3 di notte, allora può renderne partecipe tutti quelli che per un motivo o per l’altro non sono riusciti a parteciparvi. Altrimenti deve rispettare le regole sull’inquinamento acustico. Anche lui, come ogni altro bravo cittadino. A 20 alle 7 di messe non ce ne sono, grazie al Flying Spaghetti Monster, quindi niente scampanate moleste, per favore.
A questo punto si può chiedere un intervento dell’ASL o dell’ARPA. Ma la cosa migliore, suggeriscono gli amici miscredenti dell’UAAR, è di fare intervenire il comune, che così si sobbarca lui le questioni tecniche. Basta chiedere il modulo e il resto viene da sé.
Gli amici dell’UAAR hanno prontamente risposto alla mia lettera per la richiesta del modulo da mandare al sindaco del paese, ed io l’ho adattato alle mie esigenze. Ecco qui quello che è stato infilato nella busta della raccomandata per il sindaco:
Qui il testo ad uso dei copia ed incolla:
Al Sindaco
del Comune di Gussagoa mezzo raccomandata a/r
Oggetto: immissioni acustiche provocate dal suono di campane della parrocchia di Santa Maria Assunta – richiesta di intervento.
Dalla nostra abitazione, sita in piazza Enrico Morganti 42 a Gussago, ci troviamo in una condizione di forte disagio dovuto al frastuono generato dal campanile della parrocchia di Santa Maria Assunta, sita in via Don Mongotti 1. In particolare ci siamo resi conto che, dovendo tenere le finestre aperte per il caldo, è già il terzo giorno di fila ad oggi che le campane iniziano a suonare all’impazzata alle 6 e 40 di mattina. La cosa ci disturba particolarmente, avendo noi un bambino di quasi due anni che viene sistematicamente svegliato da questo fracasso. La camera da letto del piccolo è posizionata proprio in vista del campanile molesto.Tali immissioni sonore appaiono superiori ai limiti di cui al d.P.C.M. 14 novembre 1997, recante la Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore.
Si ricorda che anche le immissioni sonore prodotte dalle campane sono tenute a rispettare i limiti di legge, dal momento che nessuna disposizione esonera le chiese dall’osservanza di tale normativa, come del resto ha più volte riconosciuto la giurisprudenza civile e penale.
Si ricorda inoltre che il Comune, ai sensi dell’art. 7, comma 1, lett. g) e dell’art. 14, comma 2, della legge 26 ottobre 1995, n. 447, Legge quadro sull’inquinamento acustico, è tenuto a svolgere il servizio di vigilanza per l’inquinamento acustico derivanti da sorgenti fisse.
Pertanto si invita codesta amministrazione a verificare, anche attraverso le competenze tecniche delle agenzie regionali dell’ambiente, se le immissioni sonore generate dalle campane della parrocchia di Santa Maria Assunta superino i livelli massimi consentiti dalla legge; ad attivare il proprio potere sanzionatorio in materia; ad adottare tutti i provvedimenti necessari, anche ai sensi dell’art. 9 della legge n. 447 del 1995, per garantire la tranquillità e la salute delle persone, pregiudicate dall’inquinamento acustico proveniente dalla suddetta sorgente.
Avverte che, in difetto di un sollecito intervento di codesto Comune, si agirà contro l’inerzia dell’amministrazione.
Con osservanza.
6/6/2015
Devoto Alberto
Mi piace il concetto di mettere il sindaco contro il prete, in un moderno scontro tra potere secolare e temporale, impero contro papato, persona eletta dal basso democraticamente contro persona nominata dall’alto per intercessione divina. Sempre che il sindaco faccia il suo dovere, ma per questo l’UAAR ha aggiunto giusto un’ultima frase minacciosa appena sopra la firma. Questo probabilmente per le esperienze passate riportate sulla loro pagina in cui alcune giunte si sono rivelate particolarmente baciapile nei confronti dei diritti dei preti di esercitare la loro rumorosa arroganza. Ma, si sa, questi politici sono sempre a caccia di voti, e da quelle parti se ne trovano parecchi.
Che si fa? Si aspetta la risposta del sindaco, massimo sessanta giorni. Ne parleremo quindi tra massimo sessanta concerti.