Preti molesti che suonano campane moleste – atto II

Quando si pensa ad un prete molesto, il pensiero corre ad un altro genere di molestia. Nel mio caso è sempre coinvolto un bambino piccolo, ma solo perché viene disturbato nel sonno dalle campane moleste che il prete molesto del mio paese pretende di avere il diritto di suonare, anche in orari improbabili, tipo la mattina a venti alle sette.

E così circa un mese fa, seguendo le istruzioni che ho trovato qui, ho scritto una lettera al sindaco e ne ho parlato qui, sollecitando un intervento da parte del comune.

E la risposta è arrivata. Incredibile a dirsi, la risposta del prete alla lettera del comune mi è arrivata quattro giorni prima della lettera del comune a cui ha risposto. Forse è che siamo già nell’anno del futuro di Ritorno al Futuro, ed iniziano i primi scombussolamenti temporali. Oppure la realtà è più semplice: abbiamo a che fare con le poste italiane, che ci mettono dieci giorni a consegnare la mia raccomandata al comune che sta dall’altra parte della strada, e già avevano dato grande prova di loro qualche anno fa, con la mia lettera di sbattezzo. Apprendo infatti del’esistenza di una lettera del comune prima ancora di riceverla solo perché il prevosto mi ha fatto al cortesia di inoltrarmela.

Il tutto è un bel pacco di 11 fogli fotocopiati (male) e graffettati. Li riporto qui di seguito, per il vostro piacere intellettuale.

La lettura è in linea di massima piacevole, a tratti esilarante, se non fosse che rappresentano la versione cartacea della prepotenza di un rappresentante delle gerarchie cattoliche. Molte parti sono però noiosi elenchi di citazioni burocratichesi di altri documenti che vogliono suffragare l’autorità del prete di scampanare a sua discrezione.

Siccome di mestiere non faccio il giurista, ho pensato che la prima cosa da fare fosse contattare l’ufficio SOS laicità dell’UAAR per aggiornarlo sul mio problema. Gli ho chiesto se sia il caso che io intervenga nello scambio epistolare tra chiesa e comune o se devo aspettare a vedere se quest’ultimo ha a cuore il mio problema ed intende portarlo avanti con la dovuta autorità.

Se dovessi intervenire io, magari non avrei la forma che ha il reverendo, ma sicuramente di cose da rispondergli ne avrei un bel po’. Potrei giusto elencarle qui di seguito.

Come prima cosa, non ho niente contro le campane che suonano di giorno. Certo non sono un grane amante della scampanata, a prescindere dal suo significato. Ma dal momento che porto sempre con me il telefono, sul telefono c’è l’orologio e quindi non considero vitale il servizio di segnale orario del campanile. Allo stesso modo, non essendo né un anziano né una comare di paese, poco mi interesso a chi è morto, e se mai la cosa dovesse riguardarmi, ho dei canali di informazione alternativi. Anche qui mi vengono incontro vari modernismi tecnologici che sono stati inventati dopo il campanile. Per citarne alcuni: i giornali, Whatsapp, ancora il telefono.

Non sapevo che le campane debbano o meno suonare durante i temporali. Mi chiedo che senso debba avere la cosa, anche se mi lascia abbastanza indifferente. Quasi mi dispiace che l’attuale prevosto si sia fatto capo di una revisione delle scampanate, e sia stato ripreso da un comitato di parrocchiani con tanto di avvocato che vigila sulle antiche tradizioni del paese. Forse il prevosto li ha citati anche a scopo intimidatorio, come a dire che se anche noi blasfemi dovessimo vincere il primo round contro le campane moleste, la cosa non passerebbe certo inosservata a questi signori. Vedremo.

La nota dolente è all’inizio di pagina due:

In alcune Solennità o feste e in alcune celebrazioni tradizionali alle ore 6,30 si vuole ripristinato il suono dei concerti che durano tre minuti. Trascrivo a seguire il calendario concordato. Circa le Solennità e feste sono state scelte: NATALE – EPIFANIA – MERCOLEDI DELLE CENERI – DOMENICA DELLE PALME – PASQUA – ASCENSIONE – PENTECOSTE – SS.MA TRINITA’ – CORPUS DOMINI – SANTI PIETRO E PAOLO – ASSUNTA – SOLENNITA’ DEI SANTI – COMMEMORAZIONE DEI FEDELI DEFUNTI – SOLENNITA’ DELL’IMMACOLATA. Circa le celebrazioni tradizionali: si suonano le campane alle ore 6:30 durante la settimana eucaristica quella che va dalla SS.MA TRINITA’ al CORPUS DOMINI (da lunedì a Sabato) e durante l’OTTAVARIO DI PREGHIERA PER I DEFUNTI celebrato dal 1 all’8 novembre ( in questi giorni si suona il campanone dei morti).

Sembra che ogni occasione è buona per fare un concerto mattutino per un pubblico non pagante. Non ho ben chiaro per quale di queste feste abbiamo avuto l’onore ed il privilegio di essere svegliati per tre giorni di fila. Certamente so che l’Assunta è a ferragosto, quindi posso prevedere che se per allora la cosa non si sarà risolta come vorrei, saremo svegliati all’alba dal concerto.

giove-pluvioSegue una breve considerazione sui temporali. Un’altra. Come se io mi fossi lamentato che durante i temporali non ho niente di meglio da fare che lamentarmi perché c’è un campanile che suona. Se credessi in Thor, Giove Tonante o altro dio dei tuoni e fulmini potrei lamentarmi con il mio sacerdote perché non lo prega abbastanza o nel modo corretto, al punto da provocare l’arrivo della temuta Sarneghera, calamità dei campi e delle vigne. Da amante del Franciacorta e devoto Pastafariano, mi guardo bene dal voler rimuovere un servizio tanto utile alla produzione di vino e cereali.

Ma questo era solo riscaldamento. Il bello arriva qui: le considerazioni di un prete bigotto ed in malafede riguardo a ciò che a me deve dar fastidio o no:

Ciò che mi sorprende è che dalle 6 del mattino in via Chiesa, in Piazza Morganti, in Via Pevvi transitano autoveicoli molto rumorosi e fino a mezzanotte il traffico su queste strade e sulla Piazza è molto intenso e l’inquinamento acustico giornaliero dal lunedì al sabato si protrae per ore e ore. Durante l’estate in Piazza Morganti all’aperto si tengono concerti, proiezioni di film, conferenze, manifestazioni culturali che iniziano alle ore 20,30 e durano fino alle 23 e spesso dalle 23 alle 24 si smontano le attrezzature provocando rumore. Oggi si arriva al punto di far tacere le campane (che suonano pochi minuti, massimo tre) per non disturbare la quiete pubblica, dopo essersi ingozzati dal mattino a sera di autoveicoli fracassoni e assordanti, di clacson sfrenati e violenti, di rumori televisivi e radiofonici. Un’armonia quieta e serena come quella delle campane sicuramente disturba, diventa sgradita, eccessiva ed irritante perché invita alla riflessione, alla poesia, alla preghiera, ma soprattutto fa pensare alla dimensione religiosa della vita

sbatttezzatoMi piace pensare a quanto sia realmente sorpreso il prete di fronte alla mia richiesta di non fargli suonare le campane. Non credo che faccia fatica a ricordare il mio nome, visto che mi sono fatto sbattezzare da lui tre anni fa. Dovrebbe aspettarsi che io sia un po’ prevenuto nei suoi confronti, non essendo più ufficialmente parte del suo gregge di pecorelle.

Comunque è vero: via Pevvi è molto trafficata. Sarei contento se un giorno un sindaco illuminato dovesse decidere di trasformarla in una zona pedonale.

Voglio però far notare che chi si sveglia per il rumore non sono tanto io, quanto il mio bambino di due anni. Certo, questa informazione non gli è stata passata dall’ufficio tecnico del comune, ma sono certo che converrà che mio figlio, per quanto sia ateo come me e come tutti i bambini della sua età, sicuramente non è in cattiva fede come lo sono io nei confronti di un campanile molesto, e che se non si sveglia per il traffico ma lo fa per le campane, non lo fa in aperta contestazione con la chiesa cattolica.

La famosa Pimpa rincorre una causa di traffico frenato e violento
La famosa Pimpa rincorre una causa di traffico frenato e violento

Posso anche capirlo: il traffico rumoroso è giornaliero, e quindi anche se un camion dovesse passare sotto la finestra aperta di casa nostra e suonare il suo clacson sfrenato e violento durante la merenda, al massimo gli farà perdere una battuta della Pimpa impegnata in una delle sue straordinarie avventure.

Sarà poi forse che la sera è più stanco della mattina, ma mio figlio ignora anche tutti gli schiamazzi serali dei clienti della pizzeria di via Pevvi, come pure i motorini scoppiettanti dei ragazzetti dell’oratorio che non possono fare a meno di sgasare mentre decidono ad alta voce dove fare il secondo giro. Non dà peso nemmeno ai numerosi matti del paese, mattinieri o nottambuli che siano, quando vengono a cantare le loro canzoni improvvisate ad orari impossibili. Probabilmente il suo è un adattamento naturale ai rumori dell’ambiente più ricorrenti.

Il mio posto il prima fila per il concerto dell'Assunta
Il mio posto il prima fila per il concerto dell’Assunta

Ma è difficile non svegliarsi quando nel dormiveglia della mattina ci sono una decina di campane che fanno a gara a quella che fa più rumore fuori della propria finestra. Già, perché il nostro piacevole parroco lo definisce un’armonia quieta e serena. A me ricorda più il suono angelico che farebbe il carretto di un robivecchi che si rotola giù da una scarpata. Chissà perché lo stesso Dante Alighieri non fa mai riferimenti alle campane per descrivere le voci di angeli e santi della Divina Commedia, quanto piuttosto alle canne di un organo. Se i frequentatori di chiese di Gussago non la pensano come il Sommo Poeta, allora suggerisco di cambiare di posto tra loro l’organo che c’è nella chiesa con le campane, così che il prete e la sua assemblea possano apprezzare appieno ad ogni celebrazione la piacevolezza che invita alla riflessione, alla poesia, alla preghiera, ma soprattutto fa pensare alla dimensione religiosa della vita.

Grazie al calendario fornito premurosamente dal nostro prevosto posso premunirmi e registrare il prossimo concerto dell’Assunta a Ferragosto, di modo che chiunque possa valutarne la bellezza sublime. Magari a noi atei sfugge la poesia del suo concertino mattutino, ma gli garantisco che quando sento le sue campane di riflessioni ne faccio un bel po’, condite da numerosissime preghiere rivolte alla somma divinità suina ed al suo nutrito pantheon di semidei accessori.

A pagina tre iniziano le questioni tecniche burocratiche. Quelle per cui voglio sperare che l’ufficio tecnico abbia la forza e la volontà di prendere in mano, o che se non altro lo facciano spronati dall’intervento dell’ufficio SOS laicità dell’UAAR. Il prete, bontà sua, ammette che le campane, spesso situate in pieno centro abitato. possano rivelarsi fonte di disturbo per i residenti delle zone limitrofe. Dopo aver detto questo parte il lungo elenco di citazioni di casi a riguardo, nell’ordine:

  • Articolo 2 del concordato, 1984, quello per cui va bene suonare le campane, ma che questo non pregiudichi i beni e la salute degli italiani.
  • CEI, maggio 2002: si cerca di uniformare il disturbo alla quiete pubblica da scampanamento. Forse per evitare che il prete un po’ troppo solerte faccia fare delle figure meschine a tutta la chiesa cattolica.
  • 13 maggio 2002, sempre la CEI decide che sono i vescovi a decidere l’entità dei disturbi alla quiete pubblica da campanile, il tutto distinguendo tra scopo liturgico o religioso (quale è la differenza?) , ed in base ad orari, intensità, modalità e durata del disturbo.
  • Finalmente una legge dello stato e non della chiesa: siamo nel 1985, e la legge 121 articolo 2 dice che bisogna guardare all’esercizio del culto. Credo significhi che c’è differenza dal suonare le campane alle sei e mezza perché il prete vuol far sapere a tutti che il suo dio è risorto anche quest’anno, e il suonare le campane perché è in corso una messa. L’impiego non liturgico per questa legge non gode di particolare tutela. Ma pensa un po’, significa che fuori delle messe un rumore è un rumore, a prescindere che a produrlo sia un campanile o una ambulanza.
  • L’articolo 844 del codice civile viene citato paragonando il suono delle campane ad altri fastidi quali fumo, calore, esalazioni, rumori e scuotimenti, tutti vincolati a certi limiti di legge. Chiaro. Non a caso per queste cose si fa intervenire l’ARPA. Mi metterò d’accordo col tecnico dell’ARPA per farlo assistere al concerto di Ferragosto direttamente da un posto in prima fila, quale la finestra della cameretta di mio figlio.
  • Purtroppo però il nostro prelato, attraverso la citazione di diversi casi di cassazione, ci fa sapere che non esistono criteri precisi per capire quando questi limiti vengano oltrepassati, e che vada valutato il caso ogni volta.
  • Il secondo comma dell’articolo 844 del codice civile ci parla però che in caso di necessità produttive il giudice può alzare la soglia del disturbo. sicuramente lo scampanamento non rientra in un caso di produzione, quindi dovrei essere a posto.
  • Purtroppo però il nostro ci fa notare che nel caso delle campane che annunciano la celebrazione, non vada conciliato l’aspetto produttivo delle stesse, quanto l’aspetto religioso, perché il tipo di disturbo non è modificabile. Certamente, se abitassi a Monza e mi stessi lamentando dei disturbi del Gran Premio, allora il patron della Formula 1 chiederebbe di valutare non tanto l’aspetto produttivo o religioso, quando automobilistico.
  • A questo punto inizia un rincorrersi tra appelli e cassazioni in giro per i tribunali di tutta Italia. La sensazione mia è che la legge non è chiara, e quindi sta al giudice interpretare quello che vuole, a seconda dei suoi sentimenti politico-religiosi o dalla distanza della sua camera da letto dal campanile del paese.
  • Da questa gran confusione tribunalistica ne esce però una conclusione chiara, all’inizio di pagina 6:

… la contravvenzione non è configurabile nei casi in cui siano offesi solamente i soggetti che si trovano in un luogo contiguo a quello da cui provengono i rumori …

Quindi una conclusione finale:

In linea generale, deve, tuttavia, escludersi che le campane costituiscano, di per sé, fonte rumorosa con riferimento al suono prodotto per richiamare i fedeli al culto. Lo scampanio, infatti, rientra nelle consuetudini della vita di comunità, e costituisce fatto periodico e di breve durata, normalmente privo di intensità da porre problemi inerenti al disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone a norma del citato articolo del codice penale. (Cass. n. 848/ 1995).

Tanto dovevo per dovere di chiarimento. Mi auguro che questa risposta possa costruire ponti e non muri. Rimango a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento, che condividerò in un dialogo mite, franco e determinato.

Firma e data.

Certo, se fossi io il prevosto non sarei tanto propenso ad accontentare al volo il primo ateo che brontola per una scampanata quando ha traffico, spettacoli e concerti sotto casa. Posso capire le sue idee, e ne va della sua dignità di prete e di tutta la forte organizzazione che ha alle spalle.

Da parte mia sento di dover far valere i diritti miei e della mia famiglia, a prescindere dalle sue considerazioni su cosa debba disturbare o no. Non essendo cattolico, perdo gran parte dei diritti che lo stato dà agli aderenti di questa religione tramite il concordato. Cercherò di farmi bastare i miei diritti civili.

Ponti e non muri. A noi amanti dei Pink Floyd quando ci si parla di muri ci mettiamo subito in preallarme. Spettacolo-ZAC-2015A dare ragione alle considerazioni del prevosto, sabato sera in piazza c’era un rumoroso spettacolo teatrale per bambini, a base di enormi conigli manovrati da attori con costumi un po’ retrò. A dare ragione a me, mio figlio ha deciso che lo spettacolo non era sufficientemente interessante, e ha dormito della grossa per tutta la sua durata. A darmi un segnale interessante, la scelta bizzarra per la musichetta di stacco dell spettacolo: nientemeno che la canzone Alan’s psychedelic breakfast dall’Album Atom Heart Mother, al netto dei rumori di Alan che frigge la pancetta e maneggia le stoviglie, chiaramente. Stiamo comunque parlando di Pink Floyd. Stiamo parlando di un segno: c’è un muro da abbattere.

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