Qualli a cui piacciono i razzi

Da un po’ di tempo molte persone e organizzazioni si sono di nuovo interessate allo spazio extraterreste. Ci sono organizzazioni nazionali e sovranazionali storiche ma anche emergenti e ovviamente c’è lui, Elon Musk, che per la sua passione per i razzi sembra pure trascurare un po’ quelle cose che gli hanno dato i soldi per portarla avanti. A volte mi viene da pensare che abbia creato un impero dell’elettrico non tanto per salvare il pianeta dai motori a combustione, ma per potersi divertire con il suo costosissimo hobby spaziale. Ha già detto che su Marte vuole andarci personalmente e il prima possiblie. Non so bene a fare cosa, visto che al momento è un pianeta che anche se non è apertamente contrario alla vita come altri pianeti, sicuramente non è ospitale. Magari vuole essere il primo uomo a nascere terrestre a morire marziano, o forse vuole dare un nome legittimamente extraterreste al suo secondo figlio. Il primo ha una nome che pare l’abbia scelto il gatto camminando sulla tastiera, quindi un bel nome orgogliosamente marziano per il secondo può essere solo che migliore.

Il problema grosso dello spazio extraterreste è che per arrivarci devi vincere la forza di gravità, e per portare qualcosa fuori dell’attrazione terrestre è necessario usare uno sproposito di energia e risorse. C’è qualcuno che un po’ si è lamentato di questa passiona diffusa per i razzi, su tutti Greta Thunberg e Bill Gates. Bill Gates ha ringraziato Elon Musk per i suoi sforzi con le auto elettriche (questo dopo che se ne è comprata una della concorrenza, per di più europea) ma dice che per lui è più importante prima investire in vaccini per cercare di salvare l’umanità, poi in risorse per salvare il suo attuale pianeta. Ha scritto pure un libro a riguardo.

A Greta i vaccini interessano meno, ma ha fatto notare che se anche qualcuno di noi avrà la possibilità e la fortuna di andarsene su Marte, la maggior parte se ne resterà qui a godersi il nostro vecchio pianeta malato. Lo ha fatto con un video divertente, questo qui

Magari Elon Musk pensa che andandosene su Marte diminuisce la popolazione terrestre, e quindi anche la produzione di anidrice carbonica e tutto il resto. Certo: c’è un bel costo iniziale per uscire dall’attrazione terrestre, ma da quel momento in poi si diventa letteralmente ad emissioni zero. Per di più se ne andrebbero i ricchi, quindi quelli che più di tutti generano anidride carbonica per il loro benessere. Su questo Greta non può che esserne contenta, e ci metterebbe poco a preparare una lista di persone che spedirebbe volentieri nello spazio.

Io non penso che me ne andrò su Marte, perché anche se il pianeta Terra è malato, lo preferisco comunque ad ogni posto ancora non rovinato dei noi umani nel sistema solare. Quindi ho pensato che invece di lamentarci di queste spese spaziali folli dovremmo davvero convincere molte persone a liberare il pianeta Terra. Un po’ come hanno fatto gli inglesi con l’Australia alcuni secoli fa, in cui ci deportavano le persone sgradite alla regina, un po’ come hanno fatto i Golgafrinchani nella Guida galattica per gli autostoppisti di Douglas Adams, così noi potremmo convincere ad andare su Marte tutti quei personaggi che non credono al cambiamento climatico, che viene da sè che sono quelle persone che meno si adoperano per impedirlo. Dovremmo caricare su un po’ di razzi loro, le loro grosse automobili, le loro belle armi e tutte quelle attrezzature necessarie a renderli felici, quindi ringraziarli, salutarli, chiudere per bene il portellone e premere il pulsante rosso d’avvio. Su Marte avrebbero modo di sfogare le loro passioni senza nessuno che gli faccia prediche su come comportarsi. Anche perché Marte ha già quel tipo di ecosistema che avrebbe avuto il pianeta Terra se solo il loro presidente Trump fosse stato al governo per altri quattro anni. Sicuramente avranno di che divertirsi con buona pace loro e nostra. L’importante è che non vengano a lamentarsi con noi terrestri quando finiranno la benzina o le cartucce.