In Italia succede che anche se ci si disinteressa completamente del gioco del calcio, comunque quelli a cui interessa vengono a cercarti. Così già sapevo che abbiamo vinto l’europeo questa estate battendo ai rigori molte squadre forse più forti ma sicuramente più arroganti della nostra nazionale, come pure già sapevo che dopo l’europeo non abbiamo più combinato niente, come se i nostri giocatori avessero esaurito completamente il loro talento o la loro dose di fortuna calcistica. A prova di questo il fatto che gli stessi giocatori che hanno umiliato gli inglesi in casa loro e fatto piangere la famiglia reale si sono fatti battere in casa nostra dalla nazionale della Macedonia del Nord, che oltre ad avere un nome che già di suo suona incompleto, fino a qualche anno fa non erano neppure una nazione. Ma fino a qui ci siano tutti, no?
Leggi tutto “Le priorità per i giornalisti di calcio italiani”Mese: Marzo 2022
Siamo tutti pacifisti
E’ un po’ che sono al mondo, e mai ho incontrato una persona che si sia detta a favore della guerra. Da bambino ho imparato che la guerra piace solo al generale di De Gregori e, ovviamente, allo stragenerale Bombone Sparone Pestafracassone e al Mortesciallo Von Bombonen Sparonen Pestrafrakasson del racconto di Gianni Rodari. Ma a noi la guerra non piace perché abbiamo capito che è brutta anche se l’hanno vissuta solo i nostri nonni, nemmeno i genitori. La cosa strana appunto è che ormai pochissimi di noi ne hanno una esperienza personale, a meno di essere molto vecchi o soldati. Sia io che queste persone che incontro viviamo in un contesto più unico che raro: una bolla spaziotemporale di decine di lustri e migliaia di chilometri senza guerre! Voglio dire: le guerre sono sempre successe a casa nostra, una più orrenda dell’altra, ed era molto difficile che un mio antenato padano di qualsiasi epoca storica potesse morire di vecchiaia senza che rimanesse coinvolto in una guerra qualsiasi.
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