Un’altra festa della donna

Ogni anno arriva questo giorno per ricordarci delle donne. Regaliamo loro le mimose, condanniamo le violenze sulle donne successe dall’ultima festa della donna e ci ripromettiamo che da qui al prossimo 8 marzo non accadrà più, nemmeno una volta.

Quest’anno pure ci siamo accorti che con il problema dell’epidemia molte donne e mamme sono rimaste a casa. O perché semplicemente sono state le prime a perdere il lavoro, o perché dovevano farlo per forza, dal momento che se le scuole sono chiuse qualcuno deve necessariamente stare a casa a tenere la prole, e non poteva certo essere l’uomo di casa visto che lo stipendio importante è sempre e solo il suo, chissà perché.

Non voglio ripetere queste cose perché sono noiose e le dicono già tutti, sia quelli che le pensano davvero che quelli che lo fanno per non sembrare maschilisti. Io le scrivo per ricordare alle donne che se mai un giorno si renderanno conto di essere migliori di noi maschi e riusciranno organizzarsi per rovesciare questo sistema fllocratico e prendere il potere, allora spero che qualcuna di loro avrà letto questo mio articolo e magari qualcuno precedente. Così avranno modo di vedere che non sono un opportunista, ma che sono vicino alla loro causa già da molto prima che le cose iniziavamo davvero a cambiare e che così forse mi terrano in buona considerazione, magari destinandomi a qualcosa di meglio dei lavori forzati o della schiavitù riproduttiva. Ma anche qui sto ragionando da maschio: se mai le donne prenderanno il potere sono certo che riuscirano a fare meglio di noi bifolchi col pistolino, e magari riusciranno a trattarci con dignità e rispetto anche se siamo solo più muscolosi e violenti, ma per tutto il resto siamo vergognosamente inferiori. D’altra parte di cattivi esempi da non seguire ce ne sono talmente tanti! E’ davvero impossibile che possano fare peggio.