Considerazioni del profeta su un fratello pirata in carcere

Due giorni fa è uscito un articolo del profeta sul sito ufficiale. Questo qui, se non lo avete ancora letto.

 

Per chi di voi non è pratico di inglese o non ha voglia di spendere quei cinque minuti per andare a vederlo, lo riassumo brevemente: un fratello pirata pastafariano è ospite suo malgrado di una prigione americana per reati non ben specificati, e gli viene negata la possibilità di esercitare la sua religione. In particolare di indossare i paramenti religiosi pirateschi e di praticare il culto del venerdì sera bevendo birra all’osteria in compagnia di fratelli correligiosi. In più chiede dei danni, nella misura di 5 milioni di dollari, per profonda sofferenza spirituale, emotiva e psicologica derivante proprio dalla negazione del permesso di esercitare la sua religione.

 

Il profeta è ovviamente scettico di chi chiede soldi in questo modo. E 5 milioni di dollari è una cifra forse un po’ sovradimensionata. Non so quale sia la quotazione delle sofferenze emotive negli Stati Uniti, ma il profeta la pensa come me. In più ritiene che buttare tutto sui soldi rovini un poco il caso, perché fa passare il detenuto per un profittatore invece che per una vittima religiosa.

 

Ciò non toglie, prosegue il profeta, che i motivi che hanno spinto le autorità a negare questi permessi si fondano su falsi dati, ovvero sul fatto che lo stesso Bobby Henderson avrebbe affermato che il Pastafarianesimo è una parodia di religione. E qui giustamente il profeta coglie l’occasione per fare un chiarimento: lui non ritiene che il Pastafarianesimo sia una parodia di religione e non ha mai affermato che lo sia, definendo molto bene quello che a mio avviso è uno dei veri capisaldi del pensiero pastafariano:

 

Quello che dico, qualche volta, è che c’è un buon numero di Pastafariani che non crede alla lettera nell’esistenza del Flying Spaghetti Monster o nella nostra storia della Creazione. E questo va bene: è cosa comune anche nelle religioni principali che qualcuno sia scettico nelle scritture. La differenza è che con il Pastafarianesimo, la nostra cultura è più aperta ad accettare persone più propense allo scetticismo, mentre nelle religioni principali il dubbio è visto come un affronto alla verità dei dogmi.

 

Il punto è che in generale ci sono dubbiosi in ogni religione, semplicemente perché tutte le scritture sono piene di cose senza senso. Nessuno direbbe mai che il Cristianesimo è una parodia solo perché qualcuno dei suoi membri non si beve la storia del mondo creato in sette giorni, del serpente parlante eccetera.

 

La religione è più di un insieme di credenze e rituali, è un modo di formare una comunità, e la trama che dà un senso al nostro ruolo nell’universo. E riguardo a questo, penso che che gli ufficiali carcerari hanno fatto un torto a Cavanaugh non permettendogli di praticare la sua fede. Voglio dire, Non chiedeva poi così tanto. Voleva solo comprarsi un costume da pirata con i suoi soldi e uscire con altri pastafariani una volta alla settimana.

 

Non voglio negare che io stesso a volte ho un po’ di problemi a conciliare il mio pensiero profondamente ateo con il mio cuore pastafariano. Credo che però la spiegazione di Bobby abbia veramente colto nel segno: non occorre credere in dio alla lettera, sia pure questo Sua Spaghettosità il Flying Spaghetti Monster, ma può anche bastare il voler aderire ad una comunità religiosa ben definita dalla comunione di intenti e di valori che la lega. E in questo mi sento profondamente Pastafariano, sono fiero di potermi definire fratello di tutti i pirati e le piratesse del mondo che ne fanno parte. E magari un venerdì potrò anche offrire una birra ad un fratello che ha avuto la sfortuna di inciampare nella giustizia. Purtroppo, ricordiamolo, molte forme di pirateria sono tutt’ora illegali in molti stati, tra cui l’Italia.

 

 

Ah, dimenticavo due cose. La prima è una nota per le autorità della prigione del Nebraska: chi definisce il Pastafarianesimo come una religione parodistica è la Wikipedia, che non è un organo ufficiale di divulgazione della fede pastafariana. La seconda è che la foto dei pirati in prigione col cane l’ho presa qui, e credo che venga dal set dei Pirati dei Caraibi di un qualche parco Disney. Probabilmente quello che ha ispirato i film con Jack Sparrow. Cercavo una foto del pirata incarcerato nei Corsari di Gardaland, per fare un po’ il provinciale, ma ho trovato solo questo video, terrificante in tutti i sensi. Vedrò di rimediare di persona alla prossima visita al mio parco giochi preferito.