Una delle cose che aiuta a riconoscere un governo di destra da uno di sinistra è l’atteggiamento verso il limite nell’uso del contante. Più un governo è di destra più cercherà di alzare questa soglia, e viceversa. D’altra parte è anche ovvio: la destra è più vicina alle libertà personali, e le libertà personali più sentite dai suoi elettori sono quelle di non pagare le tasse, o di farsi banchieri di se stessi tenendosi tutti i propri soldi sotto il materasso o in un po’ di buche nel terreno, invece che lasciarli ai Malvagi Banchieri Europei.
Ed ecco qua: il governo è di destra e subito la soglia si alza, a tranquillizzare il suo libero popolo di evasori fiscali.
Chiaramente il governo parla di libertà personale, o anche di un misterioso buonsenso, come se nella mia vita ordinaria mi capiti spesso di dovere girare con delle valigie piene di banconote, e con una soglia così bassa mi trovi costretto a usare strumenti scomodi come gli assegni o i bonifici. Si fa riferimento ai paesi nordici, faro di civiltà quando fa comodo, dove la soglia non c’è proprio, e quindi viene già ovvio al politico di destra notare come l’evasione fiscale non sia legata alla soglia sul contante, anzi. Ma temo che qui il politico di destra confonda la causa con l’effetto: se non hanno la soglia è perché non ce ne è mai stato bisogno, e se non ce ne è mai stato bisogno è perché hanno poca evasione fiscale e, pensa un po’, fanno pure uso minimo del contante.
Quest’anno non si sono citati i soliti vecchietti che dovevano ritirare la pensione, che senza denaro cartaceo sarebbero andati in confusione e sarebbero morti di inedia, abbandonati dagli stessi figli che non sono stati in grado di spiegare loro come funziona un bancomat. Pensa un po’: i miei anziani vicini di casa hanno imparato da tempo ad usare il bancomat. Un po’ perché è più igienico (Covid docet), un po’ perché è più semplice, un po’ perché è più sicuro. Il bancomat e in generale i pagamenti elettronici fanno tutte queste cose interessanti:
1: evitano di dovere andare a fare la coda alle poste o in banca per prendere i propri soldi
Il che non vuol dire che i soldi non diventano nostri finché non li ritiriamo, ma solo che ne ha cura qualcun’altro. Per esempio: se c’è un assalto ad un portavalori prima che questo consegni i soldi alla banca, chi ci perde i soldi è la banca, non noi. Ma se invece noi usciamo dalla poste contando le banconote da 50 e un signore decide di darci una botta in testa e di portarci via tutto, allora i soldi persi sono i nostri. Semplice no? Ecco: con i pagamenti elettronici queste cose non succedono, né a noi né alla banca.
Nel mio caso poi che andare in banca o alle poste è una sofferenza seconda solo al venire in seguito rapinato il sollievo è anche doppio.
2: evitano di dovere maneggiare cose che sono passate per le mani e le tasche di innumerevoli persone di dubbia igiene prima di noi
Credo che al mondo ci siano poche cose sporche come i soldi. Tranne quelli che mi rimangono in tasca e fanno un giro a 60° in lavatrice, certo, ma in generale i soldi sono molto, molto sporchi. Il fatto di essere costretto e prendere in mano e a portare con me delle banconote e delle monete di cui non so che strada abbiano fatto per arrivare a me. Quanti di noi si lavano le mani prima di usare dei soldi, e soprattutto dopo averli usati? E poi: lo fa il vostro fornaio di fiducia, pima e dopo aver maneggiato il pane che mangerete? Ecco: usare i pagamenti elettronici risolve questo problema alla radice: io prendo la MIA tessera o il MIO telefono, lo avvicino al LORO apparecchio e l’unica cosa che passa tra loro è un invisibile flusso di dati, tanto bello tanto pulito.
Anni fa, da ragazzo senza Internet del millennio scorso, mi ricordo che era uscita questa notizia curiosa per cui nella Milano da Bere una banconota da diecimila lire su tre aveva tracce di cocaina. Accidenti, ho pensato, chissà cos’altro c’è sopra. E chissà cosa stanno pippando da quelle banconote insieme alla coca a loro insaputa i grandi manager di quei grandi imperi finanziari.
3: evitano di farseli rapinare, o di perderli in giro o in lavatrice
Sembra banale, ma non è solo la noia di dover ritirare dei soldi dal bancomat per poi consegnarli ad un negoziante. E’ che in questo tragitto può succedere che ci venga chiesto da un malintenzionato di aiutarlo a gestire le sue finanze a scapito delle nostre, per di più in modo violento. Può facilmente non ci verrà nemmeno chiesto, perché la maggior parte dei malintenzionati preferisce evitare l’imbarazzo del confronto verbale e decide di appropriarsi direttamente dei beni altrui. Il fatto di portare con sé meno beni possibile evita che questi beni ci vengano sottratti. No?
4: aiutano a capire a fine mese come abbiamo speso i nostri soldi (sia noi che il ministero delle entrate)
I contanti funzionano così: un po’ li ritiriamo e un po’ li spendiamo. Finché ne abbiamo in tasca abbastanza continuiamo a spenderli, quando finiscono andiamo a prenderne degli altri.
Sarebbe più facile evitare proprio di doverli ritirare e spendere, e usare i pagamenti elettronici, ma di questo ho già parlato.
Il problema di fare così è che a fine mese non si sa come sono stati spesi i soldi, perché sui movimenti della banca compariranno solo una serie di prelievi dallo sportello. Li ho spesi per fare la spesa o in birra al bar? Per comprare le scarpe o per pagare le bollette? In benzina o in gratta&vinci? Se si usano i pagamenti elettronici rimane scritto come i nostri soldi sono stati spesi e si hanno le idee più chiare su cosa combiniamo con il nostro conto in banca, soprattutto se l’estratto conto scende invece di salire. Una cosa utile se si è delle persone oneste e amanti dell’ordine.
Anche il ministero è in grado di capirlo. E se il ministero vede velocemente tutte le cose che funzionano bene per via elettronica, ha più tempo per concentrarsi sulle cose che invece non funzionano bene perché sono per via cartecea.
Questi sono i punti a favore dei pagamenti elettronici che mi sono venuti in mente. Ma per non sembrare troppo di parte metto pure un punto contrario:
1: le banche dovrebbero smettere di rapinare noi e i negozi che mettono il POS
Già, perché anche se alle banche il pagamento elettronico fa molto comodo, comunque molto spesso si fanno pagare bene per i servizi associati.
Voglio dire: per le banche saranno pure costose fare queste cose qui:
- mandare in giro portavalori armati fino ai denti
- pagare sportellisti che passano il tempo a sfogliare pacchi di banconote
- pagare premi smodati alle assicurazioni per l’ennesimo sportello bancomat scardinato dalle fondamenta
eccetera eccetera quando tutto potrebbe essere molto ma molto più semplice semplicemente invogliando i suoi clienti a spostarsi sui pagamenti digitali. Solo che molte banche ancora si fanno strapagare i servizi digitali al punto che a negozianti e clienti a conti fatti spesso conviene ancora il vecchio e sporco giro di soldi contanti.
Anche allo stato e alla banca europea costerà qualcosa dover mandare in giro monete di metallo e soldi di carta (o quello che è) per fare girare l’economia, quando girerebbe molto meglio se fosse solo elettronica. Ho pure pensato io un po’ di soluzioni per invogliare le persone a smettere di usare le banconote e le monetine.
I: la tassa sui prelievi
Ogni volta che si prelevano dei soldi dal bancomat lo stato si tiene una certa percentuale. Poca roba, tipo il 2%, o il 5%. Ma giusto per dare fastidio. Certo non posso aspettarmelo come soluzione da questo governo che invece vuole alzare la soglia del contante.
II: i soldi che si consumano
Altra idea: soldi che si consumano, o che si scoloriscono. Quello che mi impressiona degli euro è di come siano resistenti: quando finiscono in lavatrice escono puliti, ma comunque perfettamente integri. Delle lire ho un ricordo vago, ma come di pallette fradicie o brandelli che solo dopo un attento esame si capiva di cosa fosse prima del lavaggio.
Comunque: avere dei contanti che si consumano e diventano inservibili anche solo ad usarli o a tenerli in tasca potrebbe essere un buon sistema per risolvere il punto 2 di cui sopra.
Conclusione
Ci sono solo due categorie umane che non sono interessate o sono ostili ai pagamenti elettronici, entrambe molto ben coccolate dalla destra:
La prima sono i pensionati soli: grazie all’uso del contante possono allungare a oltranza i tempi dei pagamenti alle casse del supermercato, tutto per avere quel po’ di conversazione surreale con la commessa rassegnata che finge entusiasmo per il ritrovamento della monetina da 5 centesimi in fondo alla tasca interna del soprabito. Se siete un pensionato solo, vi vorrei suggerire di passare comunque al bancomat. Lo ripeto: è più sicuro perché si evita di finire nella cronaca locale come l’ennesimo pensionato rapinato fuori delle poste. Se il problema è che non potete più attaccare bottone con la commessa del supermercato, sappiate che potete farlo anche con il bancomat, con la scusa che non siete molto pratico di tutte queste diavolerie moderne. Magari però non scrivete il pin su un foglietto nel portafoglio.
La seconda sono gli evasori fiscali: contanti che entrano, contanti che escono, contanti che vengono seppeliti in giardino o spostati chissà dove e nessuno che dice nulla. Il problema in questo caso non è il contante, ma siete voi, e mi auguro davvero che arriverà il giorno in cui la Banca Europea emetterà una banconota ogni dieci che esplode se soggetta ad un piccolo sfregamento.