Caro papa, diamoci un taglio! La mia proposta di castrazione preventiva per tutti i preti cattolici

La mia non è un’idea nuova: un certo Origene c’era già arrivato, quasi 2.000 anni fa

Alla fine si finisce sempre qui, a parlare dei problemi della chiesa cattolica con i preti pedofili. Problemi che sono più delle vittime che non della chiesa, sia chiaro, visto che chi paga e continua a pagare il conto sono sempre i minori violentati e mai la sacra, infallibile istituzione di Cristo. Adesso è il turno della Francia: di nuovo inchieste, di nuovo accuse, un bel rapporto si 2.500 pagine e di nuovo scuse del papa che manifesta il suo dolore e la sua vicinanza alle 330.000 vittime, che della vicinanza di un altro prete ne facevano volentieri. Ovviamente il papa se se ne guarda bene dal pensare ad un risarcimento economico, o anche solo a consegnare i noti colpevoli alle autorità civili, non solo francesi. Che noia! Mi sa tanto che queste cose non cambieranno mai.

D’altra parte penso che è un problema molto, ma molto radicato e quindi difficile da risolvere. Voglio dire: c’è un motivo se è l’organizzazione più zeppa di pedofili al mondo. Se io fossi un pedofilo, quale posto migliore per me che non i ranghi della Chiesa Cattolica? Ci sono tutti i vantaggi, senza grosse controindicazioni:

  • C’è tutta la protezione dell’omertà religiosa, sancita da regole interne imposte dal papa stesso, che costringono sempre i colleghi che vengono a conoscenza a ricorrere a denunce interne alla curia e mai alle autorità civili, come accadrebbe se io fossi un pedofilo laico
  • C’è un sistema di copertura automatico che rarissimamente finisce con condanne civili. Spesso tutto si risolve in un trasloco in un altra parrocchia con la promessa di comportarsi bene, nei casi peggiori in un esilio in un convento di suore, che date le circostanze suona più come il finale comico di una commedia all’italiana
  • C’è il grosso vantaggio che si lavora in un contesto di rispetto di un’autorità che da millenni opera facendo leva sul senso di colpa dei fedeli. Per un prete pedofilo è il Paese della Cuccagna: Come prima cosa non deve nemmeno preoccuparsi di andare ad adescare le vittime: sono loro a cercare protezione e conforto tra le sue braccia. C’è tutto il tempo di scegliere la vittime deboli ideali per predarle senza troppi rischi. Altri che pedofilo che deve adescare i bambini al parco col furgone, rischiando il linciaccio da parte dei genitori! -Che i bambini vengano a me!-diceva il loro carismatico profeta
  • Più mettici vitto, alloggio, e uno stipendio per un lavoro che, diciamo, non è proprio di quelli da spaccarsi la schiena. Peccato solo per l’abbigliamento ridicolo. Ci si ritrova a lavorare in un contesto di stima incondizionata da parte della comunità come non accade con nessun’altro lavoro. Quante volte un operaio fa un trascolo da un paese all’altro e viene accolto con coccarde e striscioni dedicati appesi in giro per tutto il paese, o che gli vengano dedicate vie e monumenti per il semplice motivo di essere morto?

Con queste premesse, voglio vedere come questo papa pensa di eradicare questo cancro semplicemente con le sue espressioni di dolore di circostanza.

Quindi ecco la mia idea, semplicissima come tutte le idee geniali: perché non castriamo tutti questi maschi della chiesa cattolica votati alla castità? Dico: hanno tutti uno strumento in mezzo alle gambe che:

  • nel caso migliore gli crea qualche imbarazzo, tipo un’erezione indesiderata sotto il tonacone, sai come è. Se succedesse a me di non poterlo adoperare mai, nemmeno in proprio, credo che sarebbe un problema costante
  • nel caso a mio parere normale lo adoperano di nascosto (dalla comunità, non certo dal loro dio onnisapiente, chiaro) con qualche persona consenziente, di qualunque tipo essa sia
  • nel caso peggiore lo adoperano in modo non consenziente con uno o più minori della comunità, come già detto prima

Visto così, non vedo motivo di mantenere questo fardello penzolante che è solo fonte di imbarazzi, pruriginose necessità, scandali nazionali e di violenza sui minori. I preti pedofili stessi non sarebbero contenti di risolvere il loro problema all’origine? E gli altri non sarebbero contenti di dare pubblica prova di buona fede, privandosi di questo fardello? Dico: i preti non si fanno problemi a chiamare malati gli omosessuali, e a proporre gli stessi metodi della chiesa come cura alla loro devianza. Perché invece non si preoccupano di curare il loro problema interno, ben diverso per gravità da quello, innocuo, degli omosessuali? Che sia il papa stesso a dare il buon esempio e a farsi privare degli attributi, magari pure con una bella cerimonia, e a seguire tutti i cardinali e i vescovi, fino all’ultimo arrivato dei preti! Un gesto forte, concreto e radicale per riconquistare la fiducia di tutta la comunità cattolica e mettere fine a questo problema vecchio quanto imbarazzante. Sarebbe un po’ come la circoncisione degli ebrei, solo con un taglio più alto, e in questo caso consenziente. Ci facciamo una bella montagna di membri e testicoli nei primi giorni di questa grande festa religiosa, e poi diventa una pratica ordinaria con l’ordinamento del sacerdozio.

Certo, questo non risolverebbe il problema delle suore che violentano le bambine co un crocifisso, vedi il rapporto francese. Lì non so bene come si può fare, ma pazienza: una cosa alla volta.