Perché gli atei sono più antipatici dei testimoni di Geova

Mom-I-am-an-atheist

Già, perché? Perché questo gruppo di persone che si riconoscono nei più fini valori umanistici, che danno tutta questa importanza ad un etica libera dalle religioni, al progresso della scienza e tutto il resto, perché sono così antipatici?

Probabilmente perché alcuni di loro trovano piacere a sbatterti tutto questo in faccia non appena ti azzardi a dire che tra le priorità della tua vita c’è quella di soddisfare i desideri di un essere pandimensionale particolarmente schivo, al fine di scansarne le punizioni e, magari, di ottenere qualche ricompensa già adesso o da morto. Questa arroganza nei confronti dei credenti non va bene, perché è un atteggiamento poco conforme con lo spirito da illuminati che questi atei dovrebbero avere.

Non fanno tutti così. Il titolo magari è un po’ esagerato, ma se scrivevo:

Perché alcuni atei riescono ad essere antipatici quasi come il tipico testimone di Geova che ti suona il campanello di sabato mattina

Probabilmente l’articolo veniva letto da ancora meno gente del solito. ateo-al-campanelloCerto, se anche gli atei prendessero il brutto vizio di suonare i campanelli dei credenti di sabato mattina, sicuramente diventerebbero ancora più antipatici dei testimoni di Geova. E non credo che questo aiuterebbe molto nella loro causa. Se poi finissero a suonare ai testimoni di Geova sarebbe pure tempo sprecato, perché non ci troverebbero nessuno ad aprirgli.

E poi: se un ateo dice di sentirsi discriminato, direi che c’è chi sta molto peggio. Tipo le donne, che non possono andare in giro la notte o meno vestite di una suora di clausura senza che qualcuno possa sentirsi in diritto di avere rapporti sessuali con loro. O gli omosessuali, che c’è chi si ostina a volerli curare come se fossero dei malati, o a pensare che siccome sono differenti dai non-omosessuali, allora questa diversità deve essere pagata in termini di riconoscimento dei diritti fondamentali. Ma anche chi ha un colore della pelle diverso spesso viene mal giudicato per questo, come se essere di un certo colore altro non è che una indicazione per gli altri che in certe condizioni non mancherai di comportarti in certi modi poco graditi, e che se gli altri si comportano di conseguenza non è per razzismo, ma solo per prevenzione.

Insomma, ci sono tanti modi per essere discriminati, ma tra questi essere ateo è quello che fa più ridere. Faccio un elenco delle cose per cui vengono discriminati gli atei in Italia.

  1. Non possono dare l’8 per mille alla loro non-religione. Al massimo possono dare il 5 per mille alla loro associazione non religiosa. L’8 per mille è fatto per le religioni, e quindi se non credi in una religione sono fatti tuoi, e puoi solo scegliere la religione più simpatica, o la meno antipatica. Se consideri che lo stato in un modo o nell’altro poi dà comunque tutto alla chiesa cattolica, finisce che si sceglie la chiesa valdese, che se non altro usa l’otto per mille non per restaurare la casa in centro dei suoi cardinali, ma esclusivamente per fare beneficenza.
  2. Non possono ascoltare alla radio nazionale le prediche del loro non-papa o dei loro non-preti riguardo ai precetti morali consoni alla loro situazione di senza-dio.
  3. Non possono bestemmiare come si deve. Non credendo in dio, il nominarlo in modo ingiurioso perde tutto il gusto ed il significato. Tanto vale prendersela con il caso, la sfortuna o con la propria incapacità di prevedere gli eventi. Se lo si fa solamente per dar fastidio a chi in dio ci crede, allora si è solo dei cretini e maleducati, vedasi il titolo di questo articolo.
  4. Se sono minorenni non possono ricevere i regali che i parenti credenti forniscono generosamente in occasione dei vari riti religiosi di consacrazione: niente bicicletta, smartphone e oggetti costosi vari. La cosa ti fa rabbia, caro figlio di premurosi genitori miscredenti? E’ un problema tuo. E non puoi nemmeno bestemmiare.
  5. Se sono maggiorenni, devono comunque fare un regalo ai figli minorenni di amici e parenti che incorrono nel sacramento di turno, con in più la fregatura di doverlo fare controvoglia e col rischio che qualcuno te lo rinfacci. Se non altro se si è anche sbattezzati si evita l’onere di essere padrino/madrina e di dover quindi fare il regalo più grosso e costoso. Sembra poco, ma ci sono sacramenti cattolici per tutte le età, letteralmente da quando si nasce a quando si muore, e molti di questi sacramenti pretendono il regalo. Lo sbattezzo può salvarti in una buona percentuale di queste occasioni.
  6. Quando si sposa un amico metà delle volte questo avviene ancora in chiesa, e l’ateo o entra a disagio in questi luoghi lugubri e misteriosi, o aspetta al bar più vicino portandosi leggermente avanti con gli aperitivi. Ho messo questo punto tra gli svantaggi, ma credo che allo stato attuale delle cose in realtà molti credenti invidiano la possibilità di starsene fuori dalla messa come un privilegio esclusivo di chi non crede ufficialmente in quel dio.
  7. Quando muore una persona cara è brutto passare il tempo della messa al bar, anche perché comunque non c’è un ricco buffet a cui imbucarsi alla fine della cerimonia. Quindi o si fa la figura dei caproni che non vanno al funerale del caro amico, o si va alle veglie funebri, sperando di non incontrare il prete in visita, o si fa lo sforzo e si entra nel tempio, cercando di mettersi un po’ nascosti nelle ultime file. Altrimenti vi verrà rinfacciato.
  8. Se un ateo prova a candidarsi a qualche carica pubblica e si mette a distribuire volantini in cui si professa orgogliosamente ateo, sicuramente prenderà ancora meno voti che non se scriverà che è una lesbica di colore. Perché gli atei sono antipatici a chi non lo è. Magari sono simpatici agli agnostici e ai pastafariani, ma è ancora poco. Soprattutto se si parla di voti, anche perché un buon credente non vota un ateo a prescindere, perché sa già che chi non crede in dio è sicuramente una cattiva persona, mentre un ateo prima di votare un ateo magari si informa anche un po’ sul suo programma elettorale.

Di motivi ce ne saranno ancora, ma sono tutte sciocchezze, e derivano tutti dal fatto che gli atei sono pochi, e se sono pochi è perché quei pochi che ci sono sono pure antipatici e presuntuosi, e questo fa sì che rimangano sempre pochi.

tumblr_lbh2m2kpAX1qdbblao1_400In conclusione, se voi siete credenti, abbiate pazienza nei confronti degli atei: sono solo un po’ frustrati perché tutte le statistiche danno loro ragione, dicendo che sono persone più intelligenti, più attente, di migliore estrazione socioculturale, più aperte al dialogo, meno aperte ad ogni forma di delinquenza e così via, ma nonostante questo sono sempre pochi, mal sopportati e guardati con un misto di pena e timore da tutte le persone per bene.

Se siete atei, magari è ora di smetterla di stufare e di iniziare a godervi un po’ la vita. Alla fine siete nati in un’epoca buona per voi, visto che non vi bruciano al rogo e non vi torturano come era buona prassi della chiesa fino a pochi secoli fa. Oppure fate la cosa migliore, che è quella di convertirvi al Pastafarianesimo, la religione giusta per quelli come voi, per vari e validi motivi. Il primo tra tutti è che non è strettamente necessario che si creda nell’esistenza del divino, ovvero Sua Sugosità il Flying Spaghetti Monster, per ritenersi dei buoni Pastafariani; di conseguenza, sia che ci crediate o meno, ai fini pratici siete già seguaci del Divin Carboidrato. In secondo luogo, i suoi precetti morali sono abbastanza blandi, ma si trovano comunque a combaciare perfettamente con quelli di atei, agnostici e miscredenti vari; non dovrete cambiare idea in niente. Terza cosa, ci si ritrova ad appartenere alla religione più moderna e simpatica di tutti i tempi, che fa della filibusta e dell’ebrezza sociale la sua bandiera. Potrete andare avanti a professare il vostro ateismo senza problemi e senza la frequenza fissa di nessun luogo di culto, ma lo farete indossando dei simpaticissimi abiti pirateschi. Che, diciamocelo, a differenza di quegli stracci che vendono nei negozi del centro, questi non passano proprio mai di moda e tengono lontani i malintenzionati. Soprattutto se li si lava secondo il costume dell’epoca.