Sulle lunghe attese tra una religione ed un’altra

Ormai otto giorni scrivevo questo articolo, dopo essere stato in coda all’ufficio postale per consegnare la mia lettera per il parroco alle Poste Italiane, che mi raccomandavano che gliela avrebbero consegnata a nome mio e che subito dopo mi avrebbero comunicato l’avvenuta consegna. Il tutto per la modica cifra di tre euro e novanta, postino compreso.

Viaggio non difficile: casa mia dista 450 metri dall’ufficio postale e 77 metri dalla casa del parroco. Tra i due però i sensi unici complicano un po’ le cose, e si arriva alla ragguardevole distanza di 700 metri. Diciamo che Euclide avrebbe qualcosa da dire riguardo alla geometria delle nostre strade.

A suo tempo mi avevano lasciato questo:

Interessante, anche se ancora non ha niente del sapore dello sbattezzo religioso. Non a caso è avvenuta una mini apparizione del mio Flying Spaghetti Monster domestico, giusto per dare un po’ di sapore.


Sono passati otto giorni, ma ancora il postino non mi ha comunicato l’avvenuta consegna della mia lettera per il parroco.

Accidenti.

Non credo voglia dire che si stia vendicando del fatto che non ho  preso il supplemento consegna veloce a mezzo aereo. Anzi: dovrebbe ringraziarmi che non lo costringo a fare i famosi 700 metri usando questa antica e divina uniforme greca

Può anche essere che non mi ha trovato in casa, e che vuole consegnarmi di persona la sua conferma di recapito. Giusto.

Ho deciso di controllare però sul sito delle poste lo stato della consegna, perché mi ricordavo di un servizio di tracciabilità, o qualcosa del genere. Mi lancio entusiasta su poste.it, ma subito mi areno in una pagina che, complice che siamo in agosto, sembra più il sito di un bagno della riviera romagnola. Date queste premesse, anche solo al pensiero di trovare il servizio che cerco all’interno di questo caos mi viene male. Ricorro quindi all’oracolo, che velocissimo mi mostra la soluzione del labirinto.

Ottimo. Vado subito qui e chiedo dove sia la mia raccomandata. Ci metto i numerini che vedo sul foglio, e quello che ottengo mostra diversi lati curiosi.

Capisco perché ancora non ho ricevuto la notifica di consegna: perché ancora non è stata consegnata! Sembra che la mia lettera ci abbia messo dal 28 luglio al 2 agosto per andare dal centro postale di Gussago allo sportello del centro postale di Gussago, dove tutt’ora staziona. Fatto questo, il bradipo che si è occupato di questa perigliosa consegna è sicuramente svenuto esausto, e starà ancora cercando di recuperare le forze per la fase successiva.

Speravo di trovare qualche cospirazione della sacra inquisizione cattolica dietro questi clamorosi ritardi. Sono invece di fronte alla normale amministrazione di un ufficio pubblico italiano. Di questo passo credo che anche questo prete ha tutto il tempo di lasciarci per lidi migliori. No: non è una cattiveria gratuita. Quello prima mi è morto davvero in fase di quasi-invio di un’altra raccomandata. Non l’avete letto? L’ho scritto qui. E poi continua qui.

In conclusione, credo che quello che avete letto è l’articolo più inutile non solo di questo sito, ma forse dell’intero mondo Internet: tempo buttato mio a scriverlo e vostro a leggerlo, solo per dirvi che un postino in Italia impiega più di una settimana a percorrere settecento metri. C’era bisogno di scriverlo? E poi: questo sito non è un sito religioso che vuole spiegare la bellezza e la profondità del verbo pastafariano rispetto a tutte le altre false religioni? O si vuole fare concorrenza ai mille siti di denuncia sui malcostumi italiani?

Quindi scusatemi: salvo serie novità, non scrivo più niente sulle mie lunghe attese da cambio di religione. Avete anche voi i numeri per vedere quando mi consegnano la ricevuta di ritorno. Dateci un occhio, che quando arriva poi due righe magari le scrivo ancora.

Per adesso basta: mi autopunisco andandomene a dormire. Che Sua Altissima Sugosità vegli sui nostri sonni pirateschi accarezzandoci con le Sue Spaghettose Estremità!

Hasta la Richiesta, Alb