Genitori egoisti

egoisteDi recente un brillante politico di destra ha definito egoista un suo avversario perché ha deciso di avere un figlio. Quello che ha turbato maggiormente l’animo candido del nostro sottile pensatore non è tanto la realizzazione di un istinto paterno, quanto le condizioni pregresse: il politico rivale non deve avere figli perché è gay, vive con un altro uomo, ovviamente gay anche lui, e fa pubblica mostra di questa sua condizione sessuale senza lasciare intendere di vergognarsene o di volersi pentire di fronte al personale ecclesiastico autorizzato.

Già questo suo totale disprezzo della morale costituita a vantaggio della propria egoistica felicità sarebbe sufficiente a far indignare il rigoroso popolo che sostiene il brillante politico di destra, e che questo cerca di accontentare con roboanti dichiarazioni. Si sa che la morale dello stato italiano è appaltata direttamente alla chiesa cattolica, dove l’omosessualità non trova spazio se viene praticata tra adulti laici consenzienti, a differenza di quanto accade tra prelati e minorenni. Queste sono le indicazioni morali italiane; il nostro politico di destra lo sa bene e ci si attiene scrupolosamente.

Il nostro politico omosessuale di sinistra da persona egoista che è ha dimostrato invece di avere un profondo disprezzo per le tradizioni morali di questo paese, turbando un gran numero di persone per bene che lo preferirebbero solo ed infelice. Ma di recente ha veramente superato il limite: lui è il suo compagno sono ricorsi ad una tecnica non tradizionale per avere un bambino, innocente vittima della loro arroganza. Chiaramente all’estero, dove questa pratica è legale. Questo è vero egoismo: ancora una volta, il politico gay ha anteposto la sua felicità a quella del mondo intero, che ora si trova a fare i conti anche con questa spudoratezza.

Se infatti il politico di destra, con grande magnanimità e forza d’animo, si era astenuto dal commentare le pratiche private del politico omosessuale di sinistra, di fronte a questa scandalosa provocazione non ha potuto fare a meno di esternare tutto il suo disappunto. Ed è proprio in riferimento a questo episodio che ha pronunciato la sua nobile frase:

“Questo per me non è futuro, questo è disgustoso egoismo”

Certo, l’aggettivo disgustoso dipende un po’ dai punti di vista. Forse se mai il politico omosessuale di sinistra volesse commentare le abitudini sessuali di quello di destra, potrebbe definire disgustoso il suo ostinarsi a volersi accoppiare con delle femmine della sua specie. Ma tant’è, ognuno ha i suoi gusti e disgusti.

Quello che però mi fa riflettere è ancora l’egoismo. Perché parola non potrebbe essere più azzeccata di fronte alla volontà di un uomo (e di una donna, in certi casi) di diventare genitore. Certamente quello che ha mosso i sentimenti del politico di sinistra è stato proprio egoismo. Come posso dire questo? Molto semplice: perché ho due figli anch’io, avuti, ahimé, nel modo tradizionale. Non escludo che in futuro possa ricorrere a qualche tecnica proibita, giusto per indisporre più politici e vescovi possibile, ma per adesso, date le mie modeste finanze, mi sono trovato costretto a ricorrere al metodo più economico e, lo ammetto, più divertente.

I miei figli sono il frutto essenzialmente del mio egoismo. Mio e della loro madre. Quando abbiamo pensato che sarebbe stato bello avere un bambino tutto nostro, francamente il nostro pensiero non è corso alla salvezza di uno spermatozoo e di un ovulo che avrebbero fatto la stessa fine ingloriosa della stragrande maggioranza dei loro fratelli. In realtà abbiamo pensato a noi stessi con in più un bambino che ancora non conoscevamo, e a come questa cosa ci avrebbe reso felici. Abbiamo fatto un bambino per essere felici. Abbiamo pensato esclusivamente alla nostra felicità: siamo esseri egoisti.

Poi abbiamo scoperto una cosa che già sospettavamo fortemente, ovvero che una volta che si è genitori la nostra felicità dipende soprattutto dalla felicità del bambino, e quindi abbiamo dovuto aggiustare il tiro includendo anche lui nei nostri pensieri sulla felicità. Qualcuno potrebbe pensare che siamo molto generosi a prestare tutte queste cure a nostro figli, ma in realtà non c’è niente di più falso, perché non stiamo facendo altro che rispondere ai nostri istinti naturali, che ci spingono a cercare la propria felicità nella realizzazione di quella delle persone amate. Io non so se il politico di sinistra queste cose le sa, ma se non le sa sono certo che le scoprirà presto. Dal momento che si ritrova ad essere padre non potrà più pensare egoisticamente solo a come essere felice lui o a come contrariare il suo avversario, come ha fatto fino ad adesso: dovrà iniziare a pensare alla felicità del figlio. Altrimenti si accorgerà che non sarà più felice come prima. E’ il prezzo del suo egoismo, e succede con tutte quelle persone egoiste che si ostinano ad avere figli, con i sistemi più svariati.

Detto così può sembrare che la mia idea è che tutti i genitori siano egoisti. In realtà non la penso così, anzi: molti genitori sono lontanissimi dall’esserlo. Sono egoisti tutti quei genitori che fanno i figli solo quando lo desiderano, per sfogare il proprio desiderio di paternità o maternità, e che poi fanno di tutto perché siano felici. Ma non lo sono i genitori di tutti gli altri casi, ad esempio quelli che non usano sistemi anticoncezionali perché la loro religione glielo impedisce, e si ritrovano ad avere un numero indefinito di figli che poi non possono mantenere. Oppure quelli che stuprano o che vengono stuprati. In questi casi non si può parlare di egoismo. Magari si parla di stupidità o di violenza, ma non di egoismo. Sono certo che il politico di destra non avrà niente da dire, in questi casi.

Che poi a dirla tutta il politico di sinistra alla fin fine è felice di poter essere padre, e da questo momento farà di tutto per rendere felice suo figlio oltre che il suo compagno. Quell’altro politico e i suoi seguaci invece sono felici solo quando riescono ad impedire che gli altri lo siano, quando invece potrebbero tranquillamente curarsi esclusivamente dei fatti loro, o di rendere felici i propri figli o a pensare egoisticamente di farne qualora ancora non ne avessero. Credo che le persone brutte ed egoiste siano loro, dopotutto.