Sui rischi di bivi evolutivi dal genere umano a causa della religione

Una sera io e la mia amata cercavamo di trovare le forze e la voglia di cucinare qualcosa, alzando ancora di più la già alta temperatura di un agosto agguerrito. Oltre all’apatia del momento, il mio pensiero correva preoccupato al grafico della drammatica relazione inversa tra numero di pirati e surriscaldamento globale.

(la fonte? Ma che domande! Questa)

Il grafico parla chiaro: la diminuzione dei pirati porta ad un aumento della temperatura. Ma lì per lì credo di aver pensato che la relazione potesse funzionare anche all’inverso: ancora un po’ più caldo, e il sottoscritto pirata ci avrebbe lasciato le penne.

All’improvviso lei, Mia Musa, mi ha sorpreso con una acutissima osservazione, facendomi capire che potremmo essere di fronte ad un bivio evolutivo nel genere umano. Mi ha detto che capita sempre più spesso che alcuni membri di alcune associazioni religiose della concorrenza si uniscano in un rapporto di coppia stabile e teoricamente definitivo con un membro della stessa associazione, anche se tassativamente di sesso diverso. Quest’ultima condizione per via di una precisa disposizione della loro stessa religione.

Addirittura pare che alcuni aderenti a queste società discendano già da una relazione di questo tipo, ovvero in cui entrambi i genitori appartenevano alla stessa associazione religiosa prima ancora di associarsi in un vincolo affettivo esplicito, e quindi di procreare. Non posso però essere più preciso: non frequentando tali ambienti i dati di cui dispongo non sono di prima mano, e la religione pastafariana italiana non dispone ancora di una rete di informazione efficiente come quella della concorrenza.

Mi è però venuto in mente il primo capitolo del libro la Scimmia Nuda di Desmond Morris, quello in cui si parla dello scoiattolo con le zampe nere. Lo zoologo parte dalla considerazione che tale animale non possa appartenere a nessuna delle specie di scoiattolo conosciute: nessuno ha queste zampe nere! Per questo prontamente gli dà un nome identificativo: scoiattolo con le zampe nere. Giusto per distinguerlo dagli scoiattoli con le zampe di altri colori. Poi inizia a ragionare come un etologo, e quindi ci spiega che se un gruppo di una popolazione di scoiattoli inizia a distinguersi da un altro è sicuramente in seguito a qualche circostanza ambientale che ha reso alcuni scoiattoli leggermente differenti. Tali scoiattoli avranno iniziato ad accopparsi tendenzialmente tra loro, per via di abitudini leggermente differenti, e ad evolvere via via usanze sempre più lontane da quelle degli altri scoiattoli per scoraggiare unioni con questi.

(una rara immagine di un momento romantico tra due scoiattoli con le zampe color topo, presa qui)

Alla fine i due gruppi di scoiattoli saranno ancora sessualmente compatibili, ma anche solo una preferenza sessuale o dei rituali di accoppiamento diverso farà sì che le unioni tra i due gruppi siano praticamente assenti, e che quindi le zampe nere diventino sempre più nere, e le zampe non nere rimangano tali.

Perché perdermi tra scoiattoli e zampe nere, quando stavo parlando di associazioni religiose? Ma perché quello che è successo ai nostri amici scoiattoli sta accadendo anche a questi gruppi: le loro usanze arcaiche ed i loro rituali arcaici si stanno sempre più differenziando da quelli della società moderna, e sono già tali da scoraggiare le unioni di elementi di questi gruppi con elementi esterni. Di conseguenza, se l’unione e la procreazione avviene sempre più spesso tra elementi interni, i discendenti erediteranno un corredo genetico predisposto ad un’ulteriore aderenza alla stessa associazione. Rafforzata anche da una educazione da parte dei genitori che li spingerà ancora di più in quella direzione.

Non credo che i tempi lenti della biologia possano portare a breve a visibili differenze genetiche. Che so, cose come una voce particolarmente adatta al canto corale, un sovradattamento delle rotule alla genuflessione, o lo sviluppo di un apparato sensoriale e cognitivo ancora più predisposto all’esclusione di evidenze in disaccordo con la propria fede. Ma nessuno può negare come siano già ben visibili diverse caratterizzazioni nel vestiario, come la gonna alla caviglia per lei e il maglione a collo alto per lui, o nelle acconciature. Grazie a questi segni visivi è possibile identificare con chiarezza anche a distanza membri di altre associazioni religiose equivalenti. E se le evidenze sono spesso chiare anche per chi non appartiene a questi gruppi, sicuramente lo sono ancora di più per chi invece ne fa parte.

Dopo tutti questi ragionamenti sui fatti degli altri, viene naturale preoccuparsi anche del popolo pirata. Anche noi corriamo lo stesso rischio? Arriveremo ad un punto in cui la volontà di amoreggiare porterà sistematicamente ad una ricerca di bende sull’occhio e arti mozzati?

un immagine di un amore e consensuale tra un pirata e una pulzella. Un timido tentativo di selezionare la specie?

La cosa mi ha un po’ preoccupato, ma credo che in realtà sia un timore infondato. Questo perché tra le abitudini piratesche più popolari e apprezzate c’è quella dell’accoppiamento non consensuale con esponenti di bell’aspetto selezionati nelle navi arrembate. Abitudine sicuramente ispirata dalla Sua Spaghettosa Lungimiranza. Grazie a questo espediente, il rischio di deviazioni dal genere umano è assente.

(alcuni amici pirati somali in tenuta da corteggiamento si preparano a piacevoli incontri amorosi sulla nave da arrembare. Foto presa qui)

Quando poi non siamo in mare noi pirati siamo pure portati alla sana abitudine di preferire i rapporti con le vigorose pulzelle reperibili con abbondanza in tutte le peggiori osterie dei nostri porti preferiti.

pirata in abito classico nell’atto di ammaliare con sguardo magnetico una impotente pulzella

Anche qui, vedo chiaramente le impronte di sugo di un Disegno Superiore: la ferma volontà di non rinchiuderci in noi stessi o sulle nostre navi, ma di diffondere costantemente il Sacro Verbo in ambienti pubblici quali locande, pub, postriboli e locali di strip tease. Ovvero: abbasso le cerimonie private, viva le osterie aperte fino a tarda notte!

RAmen, il devoto Alberto.