Il venerdì sera, si sa, è serata speciale per il popolo pastafariano. E’ il giorno che tutti attendono per l’intera settimana. Parecchie volte negli ultimi anni ho avuto il piacere e la fortuna di spendere notti con pirati, da diverse parti del mondo. L’Africa appare positivamente estrema anche da questo punto di vista: memorabili le notti a Nairobi, come ciò che è accaduto a Cape Town. Mai mi era successo di celebrare la stessa notte con 2 ciurme, contraddistinte dalla provenienza, unite come non mai negli intenti e nella celebrazione.
Di seguito una narrazione degli eventi accaduti quel venerdì.
Di ritorno dalla scalata della Lion’s Head Mountain con l’ amica Lauren, incontro 4 geni in mutande con la pila attaccata, invece che alla testa, al culo. La testa è occupata da colorati scolapasta. Sono già parecchio ciucchi, classico accento sudafricano urlano minchiate su minchiate, ad ogni persona che incrociano, inchino supremo alzandosi lo scolapasta. Accetto la birra che offrono al popolo, un paio di apprezzamenti su Lauren, due cambi di opinione sugli squali e ci si aggrega alla ciurma. È inspiegabile come ci si trovi subito in sintonia.
Arriviamo alla macchina della ciurma, fuoristrada da 5 posti con cassone aperto dietro, e, ai 4 stronzi con la pila in culo, a me e Lauren, si sono aggiunti un ragazzo e una tipa austriaca agganciati e convertiti durante una gara di rutti scendendo gli ultimi metri. Musica elettronica e parte il vascello, le birre stanno finendo, è ora di iniziare a celebrare sul serio.
Passiamo a casa di Philip, dove con bende ed elmi si vestono i nuovi membri. Piccolo meeting bevendo da pentola fresca Castle Lager, in cui ci spiegano che sono lieti di riceverci nella flotta del pacifico di Cape Town, famosa e rinomata per farsi soddisfare attraverso sesso orale dalle balene che stanziano nei pressi di Simon’s Town durante alcune stagioni dell’anno. In assenza delle balene ripiegano sulle mondane sudafricane. Il programma della sera è passare in più possibili locali, spassarsela con la gente e ampliare la già esistente ciurma con nuovi convertiti. Il punto di ritrovo finale sarà Haut Bay, dove incontreremo i pirati della flotta dell’Atlantico, per concludere la serata insieme. Come accennavo, la più grande differenza tra le due ciurme sta solamente per la provenienza da oceani diversi, ma celebrano spesso tutti in un unico gruppo nella peninsula della città sudafricana, in compagnia di vecchi marinari e zoccole di porto.
Prima di andare ad un pub, tappa obbligatoria è passare davanti all’enorme centro commerciale Waterfront, che tu sia uomo o donna non centra niente, passando in macchina o mostri il fondoschiena passando o seno e fondoschiena se sei donna. Tutti adempiono, Lauren non ha nessun problema, è già sbronza e toccata da lungimiranti spaghettosità, l’austriaca se la tira un po ma alla fine cede e mezza tetta in onore a questo venerdì e in disprezzo degli stronzi turisti davanti la mall salta fuori.
Primo pub, e qua la vera celebrazione inizia, narrando e convertendo metà locale, incredibili sfide di ping pong beer ma senza l’utilizzo di nessuna pallina, gara di mitraglia in parcheggio; buco con chiave sulla base della lattina, apri la lattina e giu di schiena. Si riparte, dietro al cassone ci sono 3 nuovi membri, 2 francesi da Bordeaux e un altro pirata sudafricano. Le francesi come sempre si contraddistinguono per le tre specialità che sanno fare.
Il clima è di grande festa, la convinzione collettiva dei nuovi membri aumenta sempre più, dopo altri due locali si arriva in una gran bella casa con piscina, party di un’amica dell’amico del cugino di Jay, ma ci sentiamo indistintamente tutti invitati, e occupiamo la festa. La proprietaria di casa all’inizio non sembra contentissima, ma visto la gioia e la simpatia che tutta la ciurma va manifestando, e soprattutto l’impossibilità di cacciarla fuori, accetta e iniziano le danze. Non fa così caldo, ma gli avventurieri pastafariani spesso cadono o vengono spinti nelle insidiose fredde acque della piscina, poche bracciate e perlustrazioni ed escono subito; non ci sono balene nei paraggi, meglio star fuori dall’acqua allora.
La situazione comincia ad essere sempre più divertente e molesta, complice musica tamarra di alta qualità e tuffi con presa delle birre al volo. Non ci si risparmia in niente e per niente, gran momento quando le amiche francesi affermano tarantolate di sentirsi lunghe spaghettosità ovunque e ripudiano l’amato champagne in favore di economica birra sudafricana.
È arrivato il tempo del ritrovo con la ciurma dell’Atlantico, si decide di andare verso Haut Bay, ma Jessie, padrona di casa non vuole proprio che la combriccola abbandoni ora. Dopo intensi e riflessivi minuti si decide che i pirati dell’ovest possono, o meglio, devono venire alla riscossa al party. Ricordo l’ingresso in scena dei 5 membri dell’ Atlantico, due robuste ragazzotte che portano in spalla due compagni piuttosto fradici e felici, dietro l’ultimo pirata, che continua a inciampare ridendo e rovesciando lattine dai due secchielli pieni di ghiaccio e Black Labels. E che ve lo dico a fa, da quel momento in poi, solo Sua prodigiosa spaghettosità sa.