Uno dei drammi dell’estate per noi bresciani che non siamo andati in vacanza, oltre alle pantere vagabonde e ai regolamenti di conti tra gentiluomini, è trovare un film decente al cinema. Scorrendo l’elenco dei film proiettati nelle varie multisale speranzosamente aperte, trovo però un film che promette di essere veramente straordinario. E non può essere altrimenti, considerando l’argomento trattato: è la trasposizione hollywoodiana dell’Apocalisse dei cristiani.
Giusto per capirci per chi non ha un passato da frequentatore di chiese, l’apocalisse di Giovanni è la parte finale del nuovo testamento, nonché la più pittoresca. E’ quella con l’anticristo, con la vergine che partorirà (di nuovo? queste vergini partoriscono continuamente, nel vangelo) ma nello spazio, ma soprattutto con l’incredibile drago con undici corna distribuite su sette teste, e con una coda che userà per spazzare un terzo delle stelle del cielo. Numerologia a piene mani, insomma.
Draghi cabalistici e vergini prolifiche a parte, la cosa veramente interessante dell’apocalisse è che ci sarà il giorno del giudizio, ovvero quel momento in cui il dio dei cristiani richiamerà tutti i suoi fedeli, vivi o morti che siano, per tirare le somme del loro operato, per vedere se hanno seguito come si deve le sue regole. Quelli che sono già morti avranno in primo luogo la grana di dover recuperare il proprio cadavere, e davvero non voglio essere nei loro panni. Presentarmi con un aspetto trascurato di fronte a dio nel giorno del giudizio non è certo il miglior biglietto da visita.
Il film sembra trattare proprio questo: l’improvvisa scomparsa di tutti i cristiani, che si limiteranno ad abbandonare i vestiti sul posto, lasciando incredulo e perplesso un gran numero di non-cristiani.
Già, perché secondo l’apocalisse è proprio questo che accadrà: atei, agnostici e fedeli delle religioni sbagliate verranno semplicemente lasciati sul pianeta. Non verranno puniti per il loro rifiuto di aderire all’unica vera religione, semplicemente loro e la loro progenie verrà abbandonata in questa valle di lacrime. Va molto meglio a loro quindi che non ai cristiani cattivi, che invece si godranno un’eternità di fiamme infernali e via dicendo.
Non si dice cosa accadrà di preciso a tutti questi non-cristiani che rimangono sul pianeta. Credo che semplicemente non siano più interessanti ai fini divini, e quindi abbandonati a loro stessi ed alle regole della fisica. Per come la vedo io, questo era il vero spunto interessante per un film come si deve: far vedere che mondo sarebbe senza cristiani bigotti, ipocriti e arroganti ad intasare la politica, le istituzioni, gli strumenti di informazione, la morale e la vita di un pianeta. ironia della sorte, dopo anni di battaglie per una società migliore libera dalla religione, gli atei si ritroverebbero ad ottenere esattamente quello che volevano proprio per mano di quel dio in cui non credevano, e di cui comprenderebbero l’esistenza solo quando sarà troppo tardi. Da ateo che sono, magari sarei un po’ perplesso all’inizio, ma ci metterei poco ad accettare questo enorme regalo da un dio così ironico.
E come è questo film? Non lo so, non sono andato a vederlo. Mi è bastato vedere il trailer, come credo che possa bastare a chiunque. Si intitola Left Behind, che significa lasciati indietro, o abbandonati:
Veramente terribile.
Giusto per capirci:
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Si parla dell’apocalisse di Giovanni, e non c’è nessun drago, anticristo o trombe del giudizio. Ed è un film di Hollywood. Se devi fare un film catastrofico a basso costo, si può anche fare a meno di farlo. Ci sono un po’ di vestiti sparsi un po’ ovunque, chiaramente quelli che cristiani. Credevo fossero molti di più. Come si chiama il pilota sparito del volo di Nicholas Cage? Chris, ovviamente, grande sforzo di fantasia.
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Tutti i neonati sono scomparsi dal nido di un ospedale. Già, perché tutti i bambini appena nati sono già cristiani praticanti.
- E’ presente l’attore premio Oscar Nicholas Cage, come viene ricordato dal testo in sovrimpressione. Non mi ricordo con precisione dove abbia vinto l’Oscar, ma sono certo che non glielo hanno dato in anticipo quando hanno saputo che aveva accettato di recitare in questo film.
- Nessun ateo o pirata pastafariano che una volta capito il proprio madornale errore nella scelta della religione, decida di stappare una bottiglia e scendere in piazza a festeggiare con gli amici. Io farei così. Sarei sicuramente dispiaciuto per alcuni amici che avrei perso, chiaro, ma mi consolo pensando che alla fine è quello che hanno voluto loro, nel bene o nel male.
Siccome non è giusto solo criticare, ecco quindi la trama del mio film ideale sull’apocalisse:
- Si inizia come credo che inizi anche il film qui sopra: si introducono un po’ di personaggi, che saranno quelli che seguiremo durante l’apocalisse. Sicuramente non ci saranno i soliti stereotipi Hollywoodiani dell’eroe per caso da ultimo minuto, o della figlia biondina e carina. Ci metterei piuttosto un po’ di gerarchie politiche ed ecclesiastiche di varie religioni, per approfondirne la reazione di fronte al previsto imprevisto, un insegnante di religione e qualche pirata pastafariano
- Senza dilungarci troppo in preliminari noiosi, arriva la fine del mondo. Una cosa esagerata e spendacciona: i quattro cavalieri dell’apocalisse, il drago multicefalo, l’anticristo e tutto il circo divino, come richiesto dalle sacre scritture. Battaglie spaziali ben visibili in cielo a tutta l’umanità, in un tripudio di effetti speciali. In un suo racconto che ho trovato qui, Dino Buzzati ha pensato più ad una grossa mano spaziale, e già basta a gettare nel panico tutta la popolazione, credente e non, e ad inguaiare un giovane prete dalle cattive frequentazioni. Credo che ci si potrebbe ispirare più a questo che non a degli squallidissimi vestiti abbandonati. Siccome io poi sono certo che molte alte sfere della chiesa o vicine ad essa predichino bene ma razzolino male, e non sono nemmeno troppo certo che credano fino in fondo nell’esistenza del loro dio se non come ad uno strumento di manipolazione di massa, vorrei tanto vedere pure le loro di reazioni, una volta che davvero hanno la prova definitiva ed incontestabile che avevano ragione. Dedicherei poi uno spazio anche alla reazione di atei e pastafariani. Essendo che in genere sono categorie ben informate, si renderanno subito conto che l’apocalisse non è affar loro, e quindi coglieranno l’occasione per salire in un luogo elevato e a minimo rischio di catastrofi per godersi il più grande spettacolo della loro vita, offerto da un dio generoso seppur tanto disprezzato.
- Si sa come finisce la battaglia, la vergine partorisce ma il drago rimane a bocca asciutta. Arriva il Cristo nella veste di Antianticristo, che sconfigge l’Anticristo e risolve tutto. il bene vince, e non credo che sia una sorpresa per nessuno: sta scritto così. Come trama è conforme agli standard di Hollywood, quindi siamo a posto senza doverci inventare niente.
- A questo punto finisce la parte apocalittica e spettacolare ed inizia la parte più comica, ovvero la ricerca dei corpi da parte dei cristiani morti, ed insieme le preoccupazioni dei cristiani vivi chiamati al cospetto di dio. Molti di loro sono pure poco informati, magari perché a messa erano distratti, e ci sono molte perplessità sulle modalità del giudizio universale. Sicuramente c’è materiale per molti sketch piuttosto divertenti, come mettere vecchi cristiani del passato morti da secoli intenti a scavare nelle fosse dei cimiteri monumentali più famosi, alla ricerca di pezzi di loro stessi, o a contendersi le ossa di una mano. O i problemi tecnici di Giovanna d’Arco. per non parlare di tutti quei santi le cui salme sono state fatte a pezzi per riempire di reliquie non so quante chiese in giro per l’Italia. La convocazione selettiva di dio, che chiama a sé solo i credenti, potrebbe avvenire sfruttando tutti i mezzi di comunicazione: dio è dio, può tutto. Email, elenchi pubblici, SMS, giornali locali, tweet e lettere cartacee. Magari per i riottosi in cattiva fede anche alcuni stormi di angeli minacciosi, che non guastano e fanno un po’ di scena. Atei, pastafariani e credenti di altre religioni stanno a guardare divertiti. Vorrei anche cogliere l’occasione anche per mostrare le reazioni di tutti quei trogloditi che fino al giorno prima pensavano che l’unica cosa giusta da fare era di uccidere chi non credesse nel loro dio. Sicuramente si saranno resi conto di essersi sbagliati, e che di vergini in paradiso non ne vedranno nemmeno una. Ecco, credo sia giusto mostrare che non affronteranno l’apocalisse con la stessa serenità di atei e pastafariani.
- Finalmente tutti i cristiani morti hanno trovato il loro cadavere, ed i cristiani vivi, volenti o nolenti, sono ascesi al giudice universale. Il mondo è libero, un po’ malandato, e condannato ad un’esistenza costruita su due certezze: dio c’era, e non c’è più. Si fa la conta degli assenti tra l’entusiasmo dei presenti, e si gettano le basi di una nuova società non laica, ma dichiaratamente atea. Magari si passa anche a controllare le maggiori istituzioni per vedere che sia tutto a posto, giusto per accorgersi che le carceri ed i mezzi di informazione sono quasi completamente vuoti, mentre le università sono quasi a pieno organico. Tutte le religioni rimaste vengono di comune accordo eliminate se inutilmente restrittive, vedasi in generale quelle monoteiste, o declassate a folklore tradizionale, in caso siano divertenti e pittoresche. Ebrei ortodossi si concedono a sontuosi piatti di linguine allo scoglio, insieme ai loro nuovi amici mussulmani intenti a bere birra e a mangiare pane e salame. E con questo messaggio di pace e di speranza finisce il film.
Ecco, questo per me è un modo più serio e maturo di affrontare un tema importante e delicato come il giorno del giudizio, e certamente più fedele all’idea dell’apostolo Giovanni che non quella boiata di Left Behind. Se così deve essere, accidenti, allora vorrei proprio esserci.
Buona apocalisse a tutti, ci si vede in piazza a bere una birra insieme, se non siete stati rapiti.