Alle 6 della notte mi suona la sveglia. Ha piovuto tutta la notte e fuori fa pure freddo. Sarò anche in Africa ma a Nairobi di sole africano neanche l’ombra stamattina. Mi vesto a strati: mutande, calzoncini e pantaloni della tuta sotto. Canottiera, maglietta, felpa e kway sopra. Immancabile la cuffia. Le mie borse sotto gli occhi raccontano cosa significhi avere degli obblighi coniugali da assolvere ed avere due figli. Alle 6.30 ho appuntamento con il boda-boda (moto taxi) per andare allo stadio ma chiaramente mi tira pacco. Prendo un taxi e il taxista mi racconta la sua serata alcolica della sera precedente. Arrivo allo stadio e son mezzo ciucco per la fiatella del taxista, son già stufo, ho le gambe indolenzite e vorrei tornare sotto le coperte.
Io alle 6.30 del mattino!
Mi svesto e mi metto in fila con altre 8000 persone per partire per la mezza maratona. La partenza è sempre un problema nelle maratone kenyane. Nel senso che davanti a tutti ci stanno gli atleti veri che competono per la vittoria finale seguiti dai più panzoni, dai rugbisti e da un sacco di indiani che manco in centro a Mumbai ne trovi cosi tanti alle 7 di mattina.
Gli altri 7999 alla partenza
Quando inizia la corsa in realtà si cammina per almeno 1 Km. Nei primi 6 Km si continua a superare gente poi la gara si stabilizza. Ci son i kenyani panzuti che corrono ai 100 all’ora per 1 Km e poi iniziano ad arrancare con la lingua che fa attrito con l’asfalto. Poi ci sono gli indiani che parton sempre per primi e che inizian a camminare dopo 3 Km. Superarli non è facile sia perché son sempre in ingombranti gruppetti famigliari di 45 persone sia perché l’odore delle spezie che si portano in giro come corredo genetico sconsiglierebbe anche solo di avvicinarsi. Verso i 5 Km si può recuperare per strada anche qualche bianco sovrappeso o fuori allenamento che non pensava che 5 Km potessero essere cosi lunghi. Gli unici che mi superano son kenyani che dovevano partecipare alla gare elite ma che son arrivati tardi e cercano, senza alcuna speranza, di riportarsi sui primi. I personaggi folkloristici non mancano: il rastafariano che corre bevendo la Redbull, la ragazzina con i collant, un tipo con una cuffia – copricapo alquanto strana di lana pesantissimo che gli arriva fino a metà schiena, ecc…
Il mio obiettivo oggi è quello di divulgare la sugosa novella pastafariana lungo i 21,30 Km della mezza maratona di Nairobi. Per fare questo ho deciso d’indossare la new edition delle maglie pastafariane con pesce pirata davanti e la scritta 100% pastafariano dietro. Le maglie son in vendita a prezzo modico su ordinazione, contattateci! In testa invece indosso uno scolapasta, utilissimo grazie ai suoi fori per far traspirare la testa eliminando il sudore superfluo. Peraltro quando mi buttavo dell’acqua in testa lo scolapasta provvedeva a far arrivare l’acqua in tutte le aree della mia testa. Con lo stesso copricapo ho peraltro scolato la pasta a pranzo. Quindi il mio copricapo religioso è stato anche estremamente utile.
Il fissaggio dello scolapasta
Correndo verso la vittoria
L’altro obiettivo dichiarato era l’arrivare correndo sull’arrivo e cercare di raggiungere il podio nella categoria “pastafariana”, introdotta da quest’anno nella Nairobi Marathon. La concorrenza è stata fortissima, una competizione vera. C’eran frotte di pirati pastafariani che arrivavano da ogni dove armati di coltelli e bandane, ho deciso di fare una gara di testa ma non è stato facile. Un aneddoto divertente è stato quando un filibustiere kenyano con una benda sull’occhio è entrato in gara al Km 10. Gli ho chiesto: “Ma tu partecipi alla mezza maratona?”. Risposta: “Si ma son arrivato in ritardo e inizio ora”. Lui mi ha dato parecchio filo da torcere ma sua spaghettosità mi ha sospinto con le sue pappardellose appendici facendomi andare oltre i miei limiti. Ebbene si alla fine ho vinto la gara pastafariana e anche le immagini possono certificare che son stato premiato ricevendo una medaglia d’oro. Ringrazio la sezione Pastafariana gussaghese che ha creduto in me e dedico a loro questa medaglia d’oro.
Premiazione con medaglia d’oro e ragazza immagine
Interviste di rito con bibita dello sponsor
Giovani e sorridenti pulzelle, aspiranti pastafariane, s’intrattengono con il vincitore
Il mio orologio supersonico mi ha detto che ho consumato 2564 calorie, praticamente ieri ho vissuto da malnutrito. Ho quindi passato il pomeriggio a recuperare energie e a ringraziare il Flying Spaghetti Monster bevendo il suo sacro nettare.
Il post gara (foto d’archivio)
Pare che una collaborazione tra Karibu Afrika e Pastafariani gussaghesi sia possibile per l’organizzazione di un viaggio con la partecipazione di un gruppo di persone alla prossima maratona di Nairobi 2013. Appena avremo informazioni in merito vi manderemo un messaggio in una bottiglia sperando che vi arrivi.